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È in gravi condizioni il procuratore Mino Raiola, affetto da una grave malattia. Il 12 gennaio scorso erano trapelate indiscrezioni sulle sue condizioni di salute preoccupanti: è stato ricoverato e operato all’ospedale «San Raffaele» di Milano per una patologia polmonare non legata al Covid.
Nel roster dei suoi assistiti, in questi anni, alcuni dei più celebri calciatori professionisti, a cominciare da quel genio di Zlatan Ibrahimovic che a Raiola deve gran parte della sua affermazione professionale. Ma anche Balotelli e Donnarumma, per restare all’orticello italiano.
Nelle prime ore del pomeriggio si erano diffuse notizie intorno alla sua presunta morte (rilanciate inizialmente anche dal Sole 24 Ore e ce ne scusiamo), smentite poi da Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele: «Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo». Tutti i media, compreso il Sole 24 Ore, avevano riportato la notizia del decesso.
Sulla vicenda si è fatto sentire il diretto interessato. «Stato di salute attuale per chi se lo chiede: incazzato», scrive su Twitter Raiola. «Per la seconda volta in 4 mesi mi uccidono. Sembrano anche in grado di risuscitarmi».
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