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Finalissima Italia-Argentina nella giostra dei calendari del calcio mondiale

A Wembley torna la sfida tra i campioni del Sud America (Argentina) e quelli d’Europa (Italia)

di Dario Ricci

Calcio: Italia-Argentina il 1° giugno per la Finalissima

3' di lettura

Un tronco messo di traverso sul tragitto di uno schiacciasassi. Di fatto è questa,“The Finalissima”, la sfida tra i campioni del Sud America dell'Argentina e l'Italia campione d'Europa che illuminerà Wembley e segnerà la fine della carriera azzurra di Giorgio Chiellini. Sì perché se lo schiacciasassi è la Fifa di Gianni Infantino, che procede dritto verso il suo progetto di calcio globalizzato, Mondiale per nazionali ogni due (o più probabilmente tre) anni, Mondiale per club in versione sempre più estesa e inclusiva, “The Finalissima” è appunto un tronco che i governi del calcio di Europa e Sud America, padri “nobili” del football provano a lanciare di traverso per frenare questa lunga marcia, provando a rinvigorire una tradizione sbiadita rilanciando al tempo stesso un'alleanza che è anche (e soprattutto) commerciale e strategica.

Protocollo d'intesa

La (ri)nascita della sfida va datata al 15 dicembre 2021, quando Uefa e COMNEBOL hanno annunciato un protocollo d'intesa valido fino al 30 giugno 2028 per almeno altre tre edizioni della The Finalissima, e l'apertura di un ufficio comune Londra. E a sgomberare qualsiasi dubbio sulla volontà di voler riannodare i fili rossi che da sempre legano i due cuori del calcio globale, sia il presidente dell'Uefa Ceferin che quello della COMNEBOL, Alejandro Dominguez, hanno evidenziato proprio le linee di continuità tra la nuova sfida e i tentativi fatti in passato di eleggere solo tra le due sponde calcisticamente “nobili” dell'Atlantico la nazionale regina del football.

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Intanto Infantino…

Accordo salutato come minimo con gelido distacco dalla Fifa. Intanto, Dopo aver ammesso la propria sconfitta sul progetto per disputare il Mondiale ogni biennio Gianni Infantino avrebbe già avviato un nuovo piano per proporre un’alternativa. Il presidente della Fifa vorrebbe infatti organizzare la Coppa del Mondo ogni tre anni come parte di un ciclo di tornei di 36 mesi. Con il nuovo progetto di Infantino, il primo anno vedrebbe il Mondiale per club ampliato a 24 squadre, l’estate di mezzo porterebbe alla disputa dei campionati continentali, come l’Europeo e la Coppa America, mentre il terzo anno sarebbe appunto quello della Coppa del Mondo. Infantino ha accennato a questa possibilità già in occasione del congresso delle associazioni dei 211 membri, tenutosi a Doha in occasione del sorteggio per i Mondiali di Qatar2022.

Coppa Artemio Franchi

Nel frattempo, ecco arrivato il tempo per la “nuova/vecchia” Coppa. Qualcuno infatti (a partire da Wikipedia, il che vorrà pur dire qualcosa…) l'ha già ribattezzata “Coppa Artemio Franchi”, come fosse appunto il sequel (e così l'ha intrepretata la Uefa stessa nelle sue comunicazioni ufficiali legate all'evento, e il presidente Ceferin fin dalla firma del memorandum d'intesa) del trofeo intitolato al grande dirigente calcistico fiorentino, presidente dell'Uefa dal 1973 e fino all'agosto 1983, quando trovò la morte in un incidente stradale nei pressi di Siena. Per onorarne la memoria, CONMEBOL e la stessa Uefa diedero appunto vita a una sfida tra i campioni nazionali di Sud America ed Europa, che ricalcasse di fatto la Coppa Intercontinentale per club, disputatasi dal 1960 al 2004.

Due sole edizioni

In realtà (e, a posteriori, con qualche rimpianto, vien da dire, visti anche i nomi dei protagonisti in campo) della “Coppa Artemio Franchi” vennero disputate due sole edizioni: il 21 agosto 1985, al Parco dei Principi di Parigi, la Francia di Michel Platini, campione d'Europa in casa nel 1984, supera per 2 a 0 l'Uruguay di Enzo Francescoli, vincitore della Coppa America 1983, grazie alle reti di Rocheteau al 4' e Toure al 56'; per il bis di quella che originariamente era stata immaginata col nome non certo fluente di “Coppa delle Nazioni europee-sudamericane” bisognerà però aspettare il 24 febbraio 1993 (visto che nell'edizione prevista per il 1989 i Paesi Bassi di Gullit e Van Basten e lo stesso Uruguay non troveranno l'accordo sulla data per disputare la partita), quando l'Argentina di Diego Armando Maradona supererà solo ai calci di rigore (dopo l'1 a 1 di tempi regolamentari e supplementari, griffato dall'autorete di Craviotto e dal pari di Caniggia nella prima mezz'ora di gara), a Mar de La Plata, la Danimarca di Peter Schmeichel, che appena nel giugno '92 aveva stupito l'Europa e il mondo, conquistando il titolo continentale in Svezia (superando la Germania campione del mondo in finale) dopo essere stata richiamata all'ultimo istante (molti dei giocatori danesi erano al mare in vacanza…) per sostituire nella fase finale la Jugoslavia, esclusa in conseguenza della guerra civile che stava insanguinando il Paese. Poi lo stop, a favore di quella Confederations Cup voluta dalla Fifa e a sua volta giubilata nel 2019 a favore di una versione più estesa del Mondiale per club, erede della “vecchia” Coppa Intercontinentale. Insomma, una giostra di calendari, formule, trofei e tornei da cui il calcio globale sembra non avere proprio intenzione di scendere….

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