Calciomercato, ultimi colpi per le big nonostante lo sprofondo rosso
Ma il calcio non era pieno di debiti?
di Dario Ceccarelli
4' di lettura
Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Che stupenda invenzione il calciomercato! Che ci fa fare dei bei sogni e soprattutto ci fa dimenticare le piccole grandi amarezze del calcio. Basta un acquisto roboante (vedi Vlahovic per la Juventus) e subito il rospo si trasforma in bel principe. La squadra sbertucciata in nuova candidata allo scudetto o alla Champions.
Ci vorrebbe anche in politica un equivalente del calciomercato per farci dimenticare, almeno una tantum, tutto il mediocre teatrino che ci tocca sopportare, come abbiamo visto in questi giorni per l'elezione bis di Mattarella, di nuovo presidente suo malgrado visto l'incapacità di questo Parlamento di trovare un suo degno successore.
Ma se sognare in politica non ci è concesso, invece nel calcio, col mercato invernale, abbiamo la grande possibilità di riazzerare tutto. Una magia fantastica da cui, con beata ingenuità, e recidiva complicità, ogni volta ci lasciamo sedurre. Il problema però è che, dietro a tutti questi sogni, c’è una realtà meno idilliaca e meno spensierata. Fatta di esborsi clamorosi e di nuovi investimenti a debito, dei quali nulla ci tocca o ci interessa. Tranne poi piangerci addosso, come da anni facciamo, per lo sprofondo rosso nel quale è finito uno dei giochi più belli del mondo.
Prendiamo la Juventus, ma lo stesso discorso si può far per tutte le altre, e anche per l'Inter, pure lei protagonista di presunti grandi colpi che hanno lasciato il segno. Ebbene, Madama, fino a ieri messa sulla graticola praticamente per tutto, con la sua intraprendenza nel mercato invernale è stata glorificata e lodata come nei giorni migliori. Una cascata di complimenti quasi imbarazzante: il ritorno dell'orgoglio bianconero, la svolta decisiva, un grande piano di rinnovamento anticipato, la Juventus che ritorna a fare la Juventus.
Sì, è tutto molto bello, però bisogna anche guardare l'altra faccia della medaglia, molto meno attraente. Chiaro che con l'arrivo di un centravanti come Dusan Vlahovic, autore di 17 gol in 21 partite con la Fiorentina, la squadra di Allegri si rafforza in uno dei suoi reparti più sofferenti. Come si irrobustisce a centrocampo con l'inserimento di Denis Zakaria, un solido mediano di 25 anni che ha ben fatto in Bundesliga. Ma l'acquisto di Vlahovic è una botta da far paura: che impegna la società di Andrea Agnelli a un esborso di oltre 150 milioni in cinque anni. Il serbo sarà anche il miglior centravanti del terzo millennio (e comunque lo deve ancora dimostrare) però poi non mettiamoci a piangere per le sorti del nostro povero calcio, indebitato fino all'osso non solo dalla pandemia ma anche da una folla corsa al rialzo che non ha spiegazioni logiche.
Non ci piace fare i Savonarola, ma sapete quanto hanno incassato i procuratori di Vlahovic? Almeno otto milioni. Uno sproposito. Che fa ben il il paio con le commissioni spuntate, all'epoca, dai rappresentanti di Ronaldo (12) e quelle di Mino Railola per l'arrivo di De Ligt a Torino (10 milioni). Cifre inconcepibili ma sulle quali, al dunque, nessuno interviene o nemmeno si scandalizza.
Ma non eravamo in tempi di ristrettezze? Non abbiamo ripetuto allo sfinimento che bisogna stringere la cintura? La Juventus non viene da due aumenti di capitale di 700 milioni per fronteggiare i buchi? Tutto dimenticato? E la crisi? E la pandemia?
Qualcuno dirà: sono investimenti, bisogna pure andare avanti. Sì, ma non ripetendo gli stessi errori. Certo, il serbo è più giovane di Ronaldo. Ma ci vuole anche un centrocampo e un gioco che consentano a Vlahovic di accendere le sue potenzialità.Per recuperare un po' di soldi, la Juve cede al Tottenham (la squadra di Conte e Paratici) due giocatori, Kulusevski e Bentancur, che a Torino hanno deluso nonostante fossero arrivati preceduti da squilli di trombe. Ma come mai, nonostante tutto, piacciono ancora a Conte, un tecnico molto esigente? Evidentemente non sono così scarsi.
E l'Inter? Adesso tutti la beatificano perchè si è ulteriormente rinforzata con l'arrivo di Gosens e Caicedo, senza dimenticare il rinnovo di Brozovic. Ottimo, ben fatto! Ma scusate: l'estate scorsa Conte e Lukaku non sono scappati in Premier League per le difficoltà economiche del gruppo Suning? Come mai adesso invece si può spendere e spandere? Non c'era un rosso gigante di 246 milioni? Misteri dell'economia circolare. Si vede che è stato molto bravo Beppe Marotta a convincere il presidente Xi Jinping e la commissione militare centrale cinese. Oppure ci hanno raccontato un film completamente diverso.
Chi ne esce paradossalmente a pezzi è il Milan di Pioli. Che in questi giorni, pur puntando allo scudetto, e pur essendo di proprietà di un fondo americano, non ha speso un centesimo. Bocciato dagli esperti, con i tifosi in subbuglio, il povero Diavolo è già stato declassato a umile outsider senza speranze per il prossimo derby di Milano.
Comunque, il mercato finisce questo lunedi sera alle 20. Per i sogni c'è ancora tempo.
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