istruzione

Cambia la scuola media: addio al voto in condotta, sarà un giudizio sintetico

di Claudio Tucci

(FOTOGRAMMA)

2' di lettura

Addio al voto in condotta alle scuole medie: la novità è illustrata dal Miur in una circolare inviata poco fa a tutti gli istituti in attuazione delle nuove regole sulla valutazione degli studenti del primo ciclo di istruzione, primaria e scuola media, introdotte dalla legge 107.

Le nuove norme
Le nuove modalità di valutazione mettono al centro l'intero processo formativo e i risultati di apprendimento, con l'obiettivo di dare più valore al percorso fatto dagli alunni, e sono improntate ad una loro presa in carico complessiva per contrastare le povertà educative e favorire l'inclusione, attivando tutte le strategie di accompagnamento necessarie. Sarà il collegio dei docenti a deliberare criteri e modalità di valutazione di apprendimenti e comportamento. I criteri saranno resi pubblici e inseriti nel Piano triennale dell'offerta formativa. Le scuole, per rendere più completa e chiara la valutazione anche alle famiglie, dovranno accompagnare i voti in decimi con la descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto.

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Addio al voto in condotta
In quest'ottica, a cambiare è poi la valutazione del comportamento che d'ora in poi sarà espressa con giudizio sintetico e non più con voti decimali, per offrire un quadro più complessivo sulla relazione che ciascun studente ha con gli altri e con l'ambiente scolastico. Come si ricorderà, la valutazione decimale della condotta era stata re-introdotta dall'ex ministro Mariastella Gelmini con la riforma entrata in vigore nel 2009. Tra le conseguenze il fatto che il 5 in condotta, assegnato dal consiglio di istituto nel caso di gravi violazioni dei doveri definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, comportava, fino all'anno scorso, la non ammissione dello studente all'anno successivo. Secondo il Ministro Gelmini il voto della condotta in decimi poteva servire per isolare e punire i comportamenti scorretti in classe.

Rimane il cartellino rosso per i “bulli convinti”
Con la reintroduzione del giudizio scompare, quindi, la norma che finora prevedeva la non ammissione alla classe successiva per chi conseguiva un voto di comportamento inferiore a 6/10, ma resta ancora confermata la non ammissione alla classe successiva nei confronti di coloro a cui è stata irrogata la sanzione disciplinare di esclusione dallo scrutinio finale. Insomma, per i “bulli convinti” il cartellino rosso rimane. La promozione alla classe successiva viene preclusa se ci si trova di fronte a gravi infrazioni al regolamento che richiedono l'intervento del consiglio di istituto.

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