ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di più«pecette» in ritardo

Cambio di residenza? Allarme sui documenti auto non aggiornati

Un problema con la società privata incaricata del servizio di recapito ha praticamente paralizzato i recapiti delle cosiddette pecette di aggiornamento delle carte di circolazione dei veicoli di chi ha cambiato residenza quest’anno. Ci vorranno ancora mesi per tornare alla normalità. Nel frattempo...

di Maurizio Caprino

(Fotogramma)

3' di lettura

Prima era un’eccezione, ora è la regola: chi cambia residenza attende molti mesi prima di ricevere la cosiddetta pecetta. Cioè il tagliandino adesivo spedito dalla Motorizzazione, da attaccare sul retro della carta di circolazione (il cosiddetto libretto) per aggiornarla col nuovo indirizzo. C’è chi la sta aspettando anche da un anno. E ora chi la sta sollecitando si vede rispondere che riceverà solo un’attestazione provvisoria.

Non è facile ottenere una risposta: il numero verde dedicato all’assistenza (800.232323) è intasato , presumibilmente anche dalle telefonate di che sta attendendo da tempo. Ma chi invia una mail all’indirizzo uco.motorizzazione@mit.gov.it viene ricontattato, anche in tempi rapidi.

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Il «problema»
Gli viene spiegato che c’è un non meglio precisato problema con la società palermitana Fulmine (Fulmine Group, nato come secondo operatore postale italiano), cui attualmente è affidato il recapito delle pecette. Poi la rassicurazione: le autorità di polizia sono avvisate e comunque può essere spedita anche un’attestazione sostitutiva del tagliandino adesivo.

Per le pecette già stampate, non ci sarebbe il rischio che siano andate perdute o comunque che i dati personali riportati in esse siano andati in mano a persone non autorizzate.

Fin qui le spiegazioni ricevute dai cittadini che si sono mostrati più solerti e determinati nel chiederle.

Come comportarsi
Si può stare davvero tranquilli? Domanda non da poco, perché le sanzioni previste dall’articolo 94 del Codice della strada per chi viene colto in strada con carta di circolazione non aggiornata sono piuttosto pesanti: 364 euro di multa e ritiro del documento stesso (che viene restituito solo dopo che lo si è aggiornato).
In Italia fondamentalmente si può stare tranquilli, anche se non si ha l’attestazione sostitutiva citata prima: anche se un agente fosse molto zelante e all’oscuro del problema (e vari uffici di polizia interpellati dal Sole 24 Ore hanno affermato di non aver ricevuto comunicazioni), in condizioni normali difficilmente potrebbe accorgersi del mancato aggiornamento del libretto.

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Certo, potrebbe confrontare il libretto con gli altri documenti che vanno tenuti a bordo: la patente e il certificato di assicurazione. Ma per chi ha cambiato residenza da poco è poco probabile che quest’ultimo sia aggiornato: non c’è alcun obbligo di farlo, per cui il nuovo indirizzo sarà riportato solo sul primo certificato stampato dopo la scadenza della copertura in corso di validità al momento del cambio di residenza. Quanto alla patente, ormai molti ne hanno una stampata negli ultimi sei anni, cioè da quando l’indirizzo non viene più scritto sul documento.

Più probabile che l’agente faccia una verifica telematica sulle banche dati messe a disposizione dalla Motorizzazione. In questo caso il mancato aggiornamento emergerebbe, perché la Motorizzazione ha già inserito il nuovo indirizzo.

Ma in realtà proprio questo dimostrerebbe la buona fede dell’interessato: se avesse voluto rendersi non rintracciabile, la Motorizzazione non conoscerebbe la sua nuova residenza. Se la conosce, è perché il cittadino ha regolarmente dichiarato i numeri di targa dei veicoli che possiede, quando è andato al Comune a fare il cambio di residenza (è poi il Comune a comunicare i dati alla Motorizzazione, che li inserisce nell’Anagrafe nazionale veicoli e stampa la pecetta che spedisce all’interessato).

Per questo, già nella prassi normale gli agenti non multano mai chi non ha attaccato il tagliandino di aggiornamento sulla carte di circolazione e dichiara di averlo dimenticato. Semplicemente, assegnano un termine di pochi giorni entro cui lo si può attaccare e presentarsi in un ufficio di polizia a dimostrare che è tutto a posto. Per chi non si presenta scatta una multa di 431 euro (articolo 180 del Codice).

Nel “caso Fulmine” che si sta presentando in questi mesi, basta dichiarare di non aver ricevuto la pecetta e invitare gli agenti a verificare con il proprio comando se è arrivata notizia dalla Motorizzazione delle difficoltà in atto. Se proprio andasse male, si ricadrebbe nel caso in cui si viene invitati a presentarsi in un ufficio di polizia e bisognerebbe scrivere alla Motorizzazione o recarsi in un ufficio provinciale per procurarsi un’attestazione giustificativa. All’estero potrebbero esserci più problemi e si rischia di essere trattenuti finché non si forniscono chiarimenti convincenti .

Le patenti sono salve
Ormai dal 1995 la Motorizzazione ha organizzato molti suoi servizi basandoli sul recapito a domicilio di documenti e di loro aggiornamenti. Il documento più importante è la patente, che viene ristampata del tutto a ogni rinnovo (la visita medica periodica). Il problema più importante si ha proprio quando la patente non arriva in tempo, perché non si può guidare all’estero. Però il problema di recapito riguarda solo le pecette delle carte di circolazione: le patenti vengono spedite con raccomandata e continuano ad arrivare regolarmente.

(inserito l’indirizzo e-mail della Motorizzazione Civile alle ore 11.57 del 7 ottobre)

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