Parlamento

Camere, tasso di assenteismo dal voto in Aula del 15,2%. Fi il gruppo meno presente alla Camera, il Misto al Senato

A guidare a Montecitorio la classifica delle mancate presenze è la forzista Brambilla, seguita da Vittorio Sgarbi. A Palazzo Madama il primato spetta a Niccolò Ghedini (Fi), mentre la Lega è il gruppo più presente così come i Cinque stelle alla Camera

di Marco Rogari

2' di lettura

Come è noto, le porte del Parlamento sono sempre più girevoli con un susseguirsi senza soste di cambi di casacca tra i vari gruppi, che ora i nuovi regolamenti di Camera e Senato in arrivo cercheranno di arginare. Ma in molti casi i portoni di Montecitorio e Palazzo Madama non vengono neppure varcati. Dall'inizio della legislatura il tasso medio di assenza dalle oltre 17.600 votazioni elettroniche tenutesi in Aula è stato, al netto delle “missioni”, del 15,2 per cento. Con Forza Italia che alla Camera risulta la formazione meno assidua con il 30% delle assenze, mentre al Senato è il Misto a guidare la classifica dei gruppi più assenteisti (15,8%).

Gruppi del Senato più assidui in Aula di quelli della Camera

Se il primato delle mancate presenze a Montecitorio spetta a Fi, anche altri gruppi mancano spesso all'appello durante le votazioni come, ad esempio il “Misto” (23,9%) e quello di Leu (22,7%). A Palazzo Madama dopo il Misto la graduatoria delle assenze vede al secondo posto Iv (12,1%), seguita da Fdi (12,1%). Mediamente al Senato la tendenza a “non rispondere all'appello” per le votazioni è stata nel corso della legislatura più contenuta (7,7%) che alla Camera (18%). Anche perché soprattutto nel periodo del governo Conte 2, che aveva una maggioranza risicata a palazzo Madama, oi senatori dell'allora maggioranza giallorossa erano costretti a non lasciare vuoti in Aula.

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Il Carroccio più presente a Palazzo Madama, M5S a Montecitorio

È la Lega a rivelarsi la più presente alle votazioni (è mancata all'appello solo il 2,6% delle volte), seguita a ruota dai Cinquestelle (2,95). Che a Montecitorio risultano comunque in assoluto i meno assenteisti (non presenti nel 12,2% dei casi), come emerge dalle rilevazioni sull'attività dei due rami del Parlamento e dall'ultimo monitoraggio di OpenPolis (aggiornato al 10 febbraio scorso). Dati che evidenziano come siano ben 125 i deputati e i senatori con una percentuale di assenze compresa tra il 25% e il 50% e 790 quelli con un tasso di assenteismo inferiore al 25%. Ma ci sono anche 36 parlamentari che non sono risultati presenti a più della metà delle votazioni elettroniche nelle due Aule.

In cima alla Top ten delle assenze Brambilla e Ghedini (Fi)

Tra i parlamentari non i Aula in oltre la metà delle votazioni spiccano a Montecitorio la forzista Michela Vittoria Brambilla, presente solo nell'1% dei casi, e Vittorio Sgarbi, assente il 79% delle. In questa classifica rientra anche il leader del Pd, Enrico Letta, che però è entrato in Parlamento solo da pochi mesi (il 6 ottobre scorso, dopo aver vinto le elezioni suppletive nel collegio di Siena). A palazzo Madama invece il primato di senatore maggiormente assenteista spetta a Niccolò Ghedini di Fi (67,3%), seguito da Ignazio La Russa di Fdi, che ricopre però la carica di vicepresidente del senato ed è spesso chiamato a guidare l'assemblea, da Matteo Renzi (41%) e da Emma Bonino (34,7%).Mediamente però al Senato la tendenza a “non rispondere all'appello” per le votazioni è stata nel corso della legislatura più contenuta (7,7%) che alla Camera (18%). Anche perché soprattutto nel periodo del governo Conte 2, che aveva una maggioranza risicata a palazzo Madama, oi senatori dell'allora maggioranza giallorossa erano costretti a non lasciare vuoti in Aula.


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