ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùI film del fine settimana

“Campioni”, sport e solidarietà in un film per tutta la famiglia

Tra le novità in sala c'è il nuovo lungometraggio di Bobby Farrelly, una pellicola sulla pallacanestro con protagonista Woody Harrelson

di Andrea Chimento

3' di lettura

Lo si potrebbe definire un classico feel-good movie, uno di quei film capaci di farci stare bene in maniera semplice e senza troppe pretese: stiamo parlando di “Campioni”, nuovo lungometraggio di Bobby Farrelly con protagonista Woody Harrelson.
L'attore americano interpreta Marcus, un ex allenatore di basket di una lega minore che, dopo una serie di passi falsi, si ritrova di fronte a un tribunale che gli toglie ogni incarico e gli affida la gestione di una squadra di giocatori con disabilità intellettive.
Sebbene Marcus ritenga che questi giocatori siano impossibili da allenare e che forse il suo compito sia solo quello di farli sentire uniti come una squadra, ben presto dovrà ricredersi: l’allenatore si rende conto che, nonostante le sue perplessità, questa squadra potrebbe andare più lontano di quanto lui avesse mai immaginato.

Regista di film demenziali e irriverenti, diretti insieme al fratello Peter, Bobby Farrelly cambia qui decisamente tono rispetto ai suoi lavori più popolari, da “Scemo & più scemo” a “Tutti pazzi per Mary”.Mescolando dramma e commedia, il regista statunitense dà vita a una pellicola senza dubbio prevedibile, ma comunque piacevole da seguire e adatta a una visione con tutta la famiglia.

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«Campioni» e gli altri film della settimana

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Messaggi scontati in un film godibile

È un prodotto senz'altro godibile “Campioni”, anche se va evidenziato quanto il messaggio proposto sia davvero scontato: molto più del loro allenatore, saranno i ragazzi a insegnare qualcosa allo stesso Marcus, creando insieme qualcosa di speciale.Sport, solidarietà e l'importanza di trovare armonia nel gioco di squadra: sono questi gli ingredienti di un film semplice e un po' didascalico, ma comunque dignitoso e dotato di un bel lavoro di tutto il cast, compreso un credibile e intenso Woody Harrelson.Non è certo tra i titoli memorabili che uniscono cinema e pallacanestro (si pensi a “He Got Game”, ma anche al più recente “Tornare a vincere” con Ben Affleck), ma gli appassionati di basket avranno comunque di che divertirsi, grazie anche a una serie di siparietti leggeri ben assestati.

Billy

Una discreta sorpresa arriva invece da “Billy”, esordio della regista Emilia Mazzacurati, classe 1995 e figlia del compianto Carlo.Il Billy del titolo è un ex bambino prodigio; infatti, a soli nove anni aveva creato e condotto un podcast musicale di successo. Oggi ha 19 anni, vive con la madre e non sa assolutamente cosa fare della sua vita: è segretamente innamorato di una ragazza, una sua vicina di casa, ma frequenta solo bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni.Quando incontra il suo idolo d’infanzia, un rocker scomparso da tempo, la sua vita, però, cambia totalmente. È un classico racconto di formazione questo lungometraggio che racconta di un ragazzo in cerca di sé stesso e di trovare un proprio posto nel mondo. Cercando di fare i conti con un passato non semplice e attraverso una serie di nuovi incontri, Billy prova a capire chi deve e vuole essere: la giovane autrice segue la storia con grande passione e con buona personalità, dimostrando una capacità registica decisamente superiore alla maggior parte delle opere prime a cui siamo abituati.Il suo esordio resta un film “piccolo”, privo di guizzi particolari o di grandi sequenze da ricordare, ma è allo stesso tempo un prodotto sincero e spontaneo, che riesce anche a emozionare in alcuni passaggi.


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