Startup

Campo Digitale, l’evoluzione dei gruppi d’acquisto punta su social e prezzi bassi

Il pricing dinamico permetterà di risparmiare. Servizio attivo in Veneto, ma è previsto l’arrivo entro l’anno in Lombardia ed Emilia Romagna.

di Gianni Rusconi

3' di lettura

Punta tutto su gamification, coinvolgimento e cooperazione, oltre che su una piattaforma digitale, e ha come fine quello di creare nuove opportunità attraverso un modello di consumo responsabile e sostenibile. L'idea di Campo Digitale, neonata startup di Bergamo autofinanziata dai soci, non è in assoluto nuova ma differisce per una serie di ragioni da altre realtà che mettono in comunicazione i piccoli produttori agricoli con i clienti finali, gestendo la consegna a domicilio della spesa.

«È vero che vi sono altri marketplace dedicati ai prodotti locali e che condividono con noi la stessa categoria merceologica – spiega al Sole24ore.com il Ceo di Campo Digitale, Davide Menguzzato – ma molti di questi si riducono a meri servizi di distribuzione a livello nazionale, slegati da logiche territoriali. Noi, invece, creiamo una connessione diretta tra consumatore e produttore agendo su due fronti, l'accessibilità e la consapevolezza, convinti che l'adozione di buone pratiche di acquisto sia oggi ancora molto ostacolata da fattori economici e pratici. Per molte persone, è semplicemente più comodo acquistare al supermercato o online, piuttosto che andare per mercati o aderire a gruppi di acquisto».

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Da qui l'intuizione di sfruttare un sistema di pricing dinamico e di rendere di conseguenza l'offerta del territorio più attrattiva e facilmente accessibile per una fascia più ampia di clienti, comprendendo anche coloro per i quali è necessaria una leva motivazionale in più oltre alla componente prettamente etica.

«Siamo sognatori, ma anche molto realisti – continua in proposito Menguzzato – e la scelta di vendere online secondo una logica di prossimità non va solo nella direzione di incentivare gli utenti della piattaforma ad acquistare prodotti a km 0 a loro geograficamente vicini ma trova applicazione nella creazione di punti di incontro e collaborazioni tra i produttori della rete, per raccontarne la storia attraverso contenuti multimediali e digitali dedicati ed eventi ed esperienze in presenza presso le stesse aziende».

Il vantaggio, pratico, della piattaforma per i consumatori si traduce nella possibilità di ridurre i costi della spesa. Più persone acquistano, confermano i diretti interessati, e più tutti risparmiano, e per incentivare questo circolo virtuoso il consumatore può condividere sui social la propria spesa, invitando altri ad acquistare i medesimi prodotti e abbassando di conseguenza il prezzo d'acquisto. Per trasportare l'esperienza del gruppo d'acquisto solidale nel mondo digitale, il sistema di prezzi variabile (entro un range di massimi e minimi) cambia automaticamente all'aumentare dei clienti che acquistano sul sito un determinato prodotto entro lo scadere di sessioni d'ordine (due a settimana) che al momento hanno una durata di 72 ore.

«Non esistono, di fatto, risparmi massimi – precisa Menguzzato – perché ogni ordine è composto da quantità e merci differenti, che a loro volta hanno prezzi variabili. Possiamo però dire che, su una spesa di 50 euro comprende varie tipologie di prodotti dalla carne, frutta e verdura, conserve e pasta, si arriva a risparmia mediamente 5 euro». Ci sono inoltre altri due tasselli importanti alla base del modello di Campo Digitale, e cioè l'impossibilità che i prezzi di acquisto non possono mai salire, ma solo scendere e rimanere invariati, e il fatto che il guadagno per gli agricoltori/produttori rimane sempre lo stesso, perché a diminuire è (eventualmente) il ricarico del servizio prestato dal marketplace.

La startup è al momento attiva con la propria piattaforma in Veneto ma il piano è quello di allargarsi in altre regioni, a partire da Lombardia ed Emilia Romagna entro la fine del 2021, seguendo un iter di selezione dei produttori piuttosto meticolosa.
«Andiamo a conoscerli tutti di persona – conferma, infatti, il Ceo di Campo Digitale – e devono rispettare requisiti quali la qualità delle materie prime, la sostenibilità dei processi produttivi e la valorizzazione del territorio e dei propri collaboratori. Sosteniamo soltanto i piccoli artigiani e i contadini che ragionano in termini di qualità e non di quantità e abbiamo in mente di creare prossimamente un disciplinare ad hoc che ne certifichi la scelta».

Dopo aver raccolto nella fase di avvio del progetto circa 20mila euro con una campagna di crowdfunding “reward based”, l'obiettivo è ora puntato su nuovi investitori e su un finanziamento di 150mila euro che servirà a sostenere lo sviluppo dell'attività nel medio termine. Il target prefissato parla di circa 3mila clienti attivi, per un volume stimato di fatturato nell'ordine dei 300mila euro (alle entrate dell'e-commerce si aggiungeranno in futuro quelle legate a una serie di prodotti “private label” a cui Campo Digitale darà vita in collaborazione con i produttori) e senza un limite massimo di soggetti affiliati. Per i consumatori vale il principio della gamification: tutti possono invitare sulla piattaforma amici e parenti e per tutti, in attesa delle funzionalità e dei premi che renderanno l'esperienza di acquisito ancora più piacevole, c'è la garanzia di fare la spesa in socialità. Risparmiando.

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