Canapa, la Sardegna regolamenta le coltivazioni
Dalla Regione via libera alla lavorazione industriale per uso nei settori alimentare, energetico ed edile
di Davide Madeddu
2' di lettura
Dall'uso alimentare al settore bioenergetico passando per la bioedilizia al contrasto del dissesto idrogeologico. Dalla Regione Sardegna arriva il primo sì alla norma che regolamenterà produzione e lavorazione di canapa industriale sativa. Nello specifico, il primo passo è stato compiuto dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale che ha dato il via libera al Testo Unificato dal titolo “Sostegno e promozione della coltivazione e della filiera della canapa industriale”. Un disegno di legge che mette assieme due proposte, presentate dalla maggioranza e dall'opposizione e che, dopo il passaggio finale in aula, metterà “ordine nel comparto” che in Sardegna registra una forte crescita sopratutto tra i giovani imprenditori agricoli.
Tra le finalità della legge la promozione della filiera agroindustriale e agroalimentare della canapa sativa con specifico riferimento alla sua coltivazione e trasformazione nel territorio regionale. Non a caso il prodotto, come rimarcato dalle associazioni di categoria, viene ricercato e utilizzato per la macinazione dei semi per la produzione delle farine, la spremitura per l’olio in ambito alimentare. Ci sono poi gli altri impieghi come la produzione di carburanti naturali o i filati per le tessiture. Non è comunque tutto.
Particolare valore verrà dato anche al ruolo strategico della canapa nella bonifica dei terreni inquinati, nel contrasto del dissesto idrogeologico, nella bioedilizia e nella bioenergia. “Si tratta di un provvedimento atteso da tempo – ha detto il presidente della Commissione Piero Maieli – molti giovani agricoltori stanno scommettendo su questo tipo di attività ma si scontrano spesso con difficoltà burocratiche e un eccesso di controlli dovuto a una normativa poco chiara. Questo provvedimento votato da maggioranza e opposizione farà finalmente chiarezza e darà un contributo importante a tutti gli operatori”.Tutti gli interventi riguarderanno esclusivamente la canapa sativa, prodotto non rientrante (per il suo bassissimo livello di THC, uno dei principali principi attivi della cannabis), tra le sostanze stupefacenti o psicotrope.
Manca ora solo l’ultimo passaggio in Consiglio regionale. “Ora auspichiamo l'approvazione definitiva del testo da parte del Consiglio – è il commento dei promotori - un provvedimento per il settore è urgente, la coltivazione della canapa sativa avrà una ricaduta economica importante per l'agricoltura sarda”.
L’attenzione verso questo settore non è comunque nuova. Già nel 2017 la Regione, attraverso le agenzie per l’agricoltura, aveva avviato un progetto che prevedeva l’utilizzo della cannabis sativa per bonificare le aree inquinate dai metalli della Sardegna con un investimento di 450 mila euro e un programma di interventi su un’area di 445 mila ettari.
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