Cannabis, le regole nel mondo: in 7 Paesi Ue consumo punibile con il carcere
Nel mondo la mappa delle norme sulla marijuana è a macchia di leopardo. È stato l’Uruguay il primo al mondo a legalizzarne la coltivazione e la vendita, rendendola monopolio di Stato
di An.C.
I punti chiave
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La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum sulla cannabis che chiedeva di cancellare le pene per chi la coltiva (carcere da 2 a 6 anni e multa da 26mila a 260mila euro) e la sanzione amministrativa della sospensione della patente. In Europa, ricorda Openpolis in un report sulle sanzioni per il consumo di cannabis nel Vecchio continente, aggiornato al 15 dicembre scorso, esistono forme variegate di decriminalizzazione e depenalizzazione della cannabis.
In 7 Paesi Ue consumo di cannabis punibile con carcere
Secondo l’Emcdda (acronimo per European monitoring centre for drugs and drug addiction) - la rilevazione è aggiornata al 10 dicembre 2021 - , in 7 dei 27 paesi Ue (Svezia, Finlandia, Estonia, Francia, Ungheria, Grecia e Cipro), l’utilizzo di cannabis è criminalizzato, ovvero può portare all’incarcerazione - anche se nella pratica questo succede poco e via via sempre più raramente.
Le strategie in Europa
Come in altri ambiti, anche su questo aspetto i governi si muovono senza definire una linea comune. La cannabis è legale in Lussemburgo. Nei Paesi Bassi non è presa in considerazione la vendita di quantità sotto ai 5 grammi per persona al giorno nei famosi coffee-shop autorizzati. Anche in Spagna il consumo è legale e la vendita di piccole quantità non è sanzionata. In Austria è legale per usi terapeutici, ma illegale per uso ricreativo (nel 2016 sono state però depenalizzate le piccole quantità).
In Germania è stato depenalizzato il possesso entro i 10 grammi. È invece legale avere fino a 15 grammi nella Repubblica Ceca, dove è anche consentito coltivarla per uso personale ma non per la vendita. Il Portogallo è stato il primo al mondo a depenalizzare il consumo di tutti gli stupefacenti. Più stringenti le norme in Svizzera, dove è illegale il possesso e la coltivazione sotto forma di stupefacente, con Thc oltre l’1%. A dicembre 2021 con un voto storico nel Parlamento a salda maggioranza laburista, Malta ha deciso di rendere pienamente legale per i maggiorenni l’uso ricreativo della cannabis. La legge approvata in quei giorni consente il consumo, la detenzione fino a 7 grammi, la coltivazione fino a 4 piante e la creazione di associazioni senza scopo di lucro per la coltivazione in comune delle piante.
Legale o vietata, la mappa della cannabis nel mondo
Nel mondo la mappa delle norme sulla marijuana è a macchia di leopardo. È stato l’Uruguay il primo al mondo a legalizzarne la coltivazione e la vendita, rendendola monopolio di Stato: ogni maggiorenne può coltivare, acquistare e consumare, ma deve essere iscritto in un apposito albo. In Corea del Nord invece l’uso è libero: non è considerata una droga.
Negli Stati Uniti a metà degli anni ’90 partì dalla California il movimento di legalizzazione a scopo terapeutico. Solo nel 2012 in Colorado e nello Stato di Washington ci fu il referendum per il consumo legale pure a scopi ricreativi. Nel 2014 seguirono Alaska, Oregon e Washington D.C. Poi, nel 2016 la California, il Massachussetts, il Maine, seguiti più tardi dal Vermont.
Nel 2018 il Canada ha reso legale vendita e consumo a scopo ricreativo, consentendo la coltivazione fino a 4 piante. Il Cile dal 2014 la consente sia a scopo terapeutico che ricreativo; l’Argentina permette esclusivamente il possesso fino a 5 grammi di inflorescenze essiccate per uso privato mentre è legale quella per uso terapeutico. In Messico la cannabis è illegale per uso ricreativo (ma depenalizzato l’uso personale) mentre è consentita a scopi terapeutici con limiti di Thc.
In Giamaica permessi il possesso fino a 56 grammi e la produzione (massimo 5 piante), ma nei luoghi di culto non ci sono limiti. Anche l’Australia, dopo la legalizzazione della cannabis per scopi terapeutici nel 2016, ha iniziato a rendere la marijuana legale anche per uso ricreativo, ma con alcune limitazioni.
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