Cannes, Italia protagonista in concorso con Garrone e Rohrwacher
di Andrea Chimento
2' di lettura
Si alza il sipario sulla 71esima edizione del Festival di Cannes, una delle più importanti kermesse cinematografiche del mondo che quest'anno è in programma dall'8 al 19 maggio.
Colpisce, innanzitutto, la presenza di due titoli italiani in lizza per aggiudicarsi la Palma d'Oro: «Dogman» di Matteo Garrone (che torna per la quarta volta a Cannes dopo «Gomorra», «Reality» e «Il racconto dei racconti») e «Lazzaro felice» di Alice Rohrwacher, regista che aveva già ottenuto un Gran Premio della Giuria a Cannes nel 2014 per «Le meraviglie».
Anche lontano dalla competizione principale, però, c'è spazio per l'Italia con «Euphoria», opera seconda dietro la macchina da presa per Valeria Golino, con Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea, inserita nella sezione Un Certain Regard.
Si nota indubbiamente l'assenza di Paolo Sorrentino e del suo «Loro» su Silvio Berlusconi: il motivo potrebbe essere la durata (il film è stato diviso in due capitoli per un minutaggio complessivo che si aggira sulle quattro ore), ma resta comunque qualche speranza di vederlo in cartellone, dato che Cannes annuncerà qualche ulteriore titolo nelle prossime settimane.
La manifestazione verrà aperta da «Everybody Knows», esordio in terra spagnola del grande autore iraniano Asghar Farhadi con protagonisti Javier Bardem e Penélope Cruz. Un altro annuncio, già anticipato prima della conferenza stampa, è la presenza sulla Croisette di «Solo – A Star Wars Story» di Ron Howard, spin-off della saga di «Star Wars» dedicato al personaggio di Han Solo da giovane, che sarà presentato fuori concorso.
Oltre agli italiani, in concorso sono stati selezionati altri film attesissimi come «Le livre d'image» di Jean-Luc Godard (regista transalpino, omaggiato anche con il manifesto ufficiale del festival, che ritrae una scena del suo «Il bandito delle 11» del 1965), «En guerre» del francese Stéphane Brizé, «Ash Is Purest White» del cinese Jia Zhang-ke, «Shoplifters» del giapponese Hirokazu Kore-Eda, «Burning» del sudcoreano Lee Chang-dong e «Blackkklansman» dell'americano Spike Lee.
La giuria, capitanata da Cate Blanchett, sarà inoltre chiamata a valutare, tra gli altri, gli ultimi lavori di David Robert Mitchell («Under the Silver Lake»), Jafar Panahi («Three Faces»), Pawel Pawlikowski («Cold War») e Kiril Serebrennikov («L'été»).
Nel gruppo delle Proiezioni speciali si segnalano invece «Dead Souls» del cinese Wang Bing, reduce dal Pardo d'oro vinto all'ultimo Festival di Locarno con «Mrs. Fang», e «Pope Francis – A Man of His Word» di Wim Wenders.
Un programma ricco (anche se sotto gli standard abituali della kermesse francese) che si inserisce però in un quadro di polemiche tra il Festival di Cannes e Netflix: il direttore della kermesse Thierry Frémaux aveva annunciato l'esclusione dal concorso di titoli che non avrebbero trovato una regolare distribuzione nelle sale francesi, andando contro alla logica di Netflix, e il colosso dello streaming ha risposto qualche giorno fa togliendo dal cartellone alcune pellicole molto attese, tra cui «Roma» di Alfonso Cuarón, film che senza queste polemiche avrebbe trovato molto probabilmente spazio all'interno della selezione ufficiale del Festival di Cannes.
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