Canoni in aumento nella logistica. Uffici in ripresa (con qualche cautela)
Le previsioni di Real Estate Data Hub, il Report realizzato da Centro Studi Re/Max Italia, Avalon Real Estate e Ufficio Studi 24Max. Per i capannoni cresce l’interesse nelle città di “seconda fascia”. Il direzionale cresce se si tratta di prime location
di Laura Cavestri
4' di lettura
Un’offerta bassa di immobili di classe A e la scarsità di terreni e spazi per nuovi sviluppi spingeranno la domanda di logistica verso location inizialmente considerate secondarie; la spinta è anche dettata dalla necessità, da parte dei player e-commerce, di raggiungere un numero maggiore di consumatori iniziando a localizzarsi anche nei pressi delle città del sud, considerate ancora poco attrattive dagli investitori istituzionali esteri. In generale, per il 2022 si prevedere una conferma dell'interesse per le location considerate prime situate nel centro-nord Italia, con particolare rilievo della macroarea milanese e romana, corridoio veneto, Bologna e Firenze.
Logistica
Sono le previsioni di Real Estate Data Hub, il Report realizzato da Centro Studi Re/Max Italia, Avalon Real Estate e Ufficio Studi 24Max per la logistica, che è stata l’asset class immobiliare trainante del 2021, con un volume di investimenti pari a 2,7 miliardi di euro (+88% rispetto al 2020) che rappresentano circa il 30% delle transazioni totali.
Se il 2021 è stato l’anno record per la logistica, si prevede che il 2022 seguirà lo stesso trend con un focus particolare sull’aumento del take up e un’offerta di immobili di classe A che dovrà adattarsi alla domanda. L’adeguamento dell’infrastruttura logistica alla crescita dell’e-commerce, la ricerca da parte dei player di immobili personalizzati, unitamente alla crescita dei costi delle materie prime e dei prezzi di vendita dei terreni porteranno ad un incremento dei canoni di locazione, soprattutto per gli immobili conformi agli standard Esg.
Canoni in crescita
In crescita costante anche i canoni per immobili last mile, soprattutto nelle grandi città come Milano e Roma ed è pari a circa 65 euro al mq l’anno. Mentre, nel caso di immobili last mile di recente edificazione, il dato medio sale a 90 euro al mq annuo. Per le altre province lombarde il canone per la logistica tradizionale è di circa 47 €/mq/anno. Canoni stabili e in crescita anche nella restante parte del Nord-Italia: sia in Piemonte che in Veneto i prezzi medi pareggiano il dato lombardo, con picchi nella zona urbana di Torino e nel Veronese che raggiungono i 50 €/mq/anno. Canoni medi che si registrano anche nell'asse Parma– Modena-Reggio Emilia. A Piacenza e Bologna il canone medio è rispettivamente di 45 € al mq l’anno e 50 euro al mq; a Firenze si attesta intorno ai 55 euro al mq, mentre a Roma ai 50 euro al mq.
Uffici
L’immobiliare direzionale ha superato il periodo più buio degli ultimi decenni e si prepara a riprendere il percorso rallentato nell’ultimo biennio, seppure con un generale atteggiamento cautelativo. Sempre secondo i dati elaborati da Data Hub, il numero di transazioni messe a segno nello scorso anno è aumentato rispetto ai due anni precedenti raggiungendo quota 12mila. Va tenuto conto però che complessivamente gli investimenti sono diminuiti di circa il 40% rispetto al 2020, sebbene nei principali mercati di Roma e Milano l’occupancy degli immobili direzionali sia tornata in linea con i trend pre pandemia. Ciò fa ben sperare per il 2022 durante il quale, secondo gli esperti, gli investitori continueranno a puntare sui driver Esg .
Le previsioni ottimistiche si basano sul fatto che le operazioni in corso d’opera nel terziario abbiano subito soltanto slittamenti di piccola-media entità e che quelle in partenza siano state ribilanciate sul lungo periodo. Pochi i casi in cui si è verificata una vera e propria ri-schedulazione. Gli spazi ad uso ufficio hanno mantenuto la loro importanza, anche se il concetto di lavoro ibrido è sempre più diffuso. Tale coesistenza delle due modalità di lavoro (in presenza e da remoto) si è tradotta in una rifunzionalizzazione degli spazi esistenti verso ambienti che rispondano maggiormente alle esigenze di socialità, convivialità e condivisione di idee. Parallelamente al ripensamento dell’organizzazione interna, lo spazio ufficio richiede un costante aggiornamento in termini di rinnovo tecnologico. In generale, secondo quanto emerge dall'analisi di
Il direzionale a Milano e Roma
L’analisi degli investimenti tra il 2019 e il 2021 conferma un generale atteggiamento cautelativo, con volumi nel 2021 che ricalcano quelli dell’anno precedente.
Le location prime, situate all'interno della cerchia della città, così come i CDB di Porta Nuova e Citylife, registrano un volume di investimenti elevato, confermando il trend degli anni passati con canoni che raggiungono, in taluni casi, quota 700 euro al mq annui. Parallelamente, si nota un certo interesse anche verso zone periferiche, in particolare a sud ed est dell'hinterland milanese.
L’analisi degli investimenti in immobili direzionali a Roma tra il 2019 e il 2021 dimostra come tale mercato non sia ritenuto ancora fuori dagli effetti della pandemia, confermando il perdurare di performance negative in termini di volumi transati e di un generale approccio prudenziale da parte degli investitori. Le zone dell’EUR e quelle centrali si confermano ancora al centro dell’attenzione degli investitori, registrando anche i più alti valori medi dei canoni che per location prime si attestano intorno ai 500 euro al mq annui sino a raggiungere, in alcuni casi, i 600-650 euro al mq. Valori che scendono a medie di 260 euro al mq nella zona EUR.
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