Capodanno: dal cenone alle piazze, cosa si può fare e cosa no con le nuove regole
Sarà un ultimo dell’anno senza eventi pubblici e con sale da concerto e discoteche chiuse. Nessuna limitazione invece per gli spostamenti: ci si potrà spostare verso altri Comuni e altre Regioni rispetto a quelle di residenza. Si potranno raggiungere anche le seconde case
I punti chiave
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Uno dei momenti più attesi dell’anno, il giorno di Capodanno, tradizionalmente caratterizzato da festeggiamenti e brindisi in compagnia che talvolta si prolungano anche fino all’alba, sarà anche quest’anno blindato e all’insegna del rispetto delle regole basilari per evitare un’ulteriore accelerazione dei contagi Covid, e della variante Omicron. Prima fra tutte, quella del distanziamento.
La parola d’ordine è: evitare qualsiasi situazione che potrebbe determinare assembramenti. Sarà dunque una notte di San Silvestro senza eventi pubblici e con sale da concerto e discoteche chiuse. Nessuna limitazione invece per gli spostamenti: ci si potrà spostare verso altri Comuni e altre Regioni rispetto a quelle di residenza. Si potranno raggiungere anche le seconde case.
Per orientarsi tra i tanti paletti e le purtroppo poche cose fattibili potrebbe essere utile un mini vademecum. Eccolo.
Partiamo da quello che non si potrà fare: andare in discoteca, recarsi nelle piazze per assistere tutti insieme a un concerto o a una festa. Nel primo caso i locali sono chiusi - la soluzione prevista dall’ultimo decreto di Natale ha destato la protesta dei gestori; girano già sui social locandine che pubblicizzano cenoni con sottofondo musicale, che potrebbero però trasformarsi in occasioni per ballare -; nel secondo ogni iniziativa è stata cancellata. «Non vorrei che si diffondesse la moda delle feste clandestine perché Omicron non va sottovalutata», ha affermato il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
La stretta messa in campo dal decreto di Natale
Il decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale la Vigilia di Natale, dal 30 dicembre parla infatti chiaro: per un mese, «sono vietati gli eventi, le feste e i concerti che prevedono assembramenti in spazi all’aperto» e «sono sospese le attività che si svolgono in sale da ballo, discoteche e locali assimilati».
Semaforo verde per cenone in casa (con buonsenso) o al ristorante con Super green pass
Niente sale da ballo. Niente concerto o conto alla rovescia per l’anno nuovo in piazza, dunque. E allora che Capodanno sarà allora? Il provvedimento non impedisce di accogliere il nuovo anno in casa in compagnia, affida al buon senso e alla prudenza il compito di minimizzare il rischio di focolai domestici. Chi ha fatto il vaccino o è guarito dal Covid negli ultimi sei mesi e ha il Super Green pass potrà andare a cena al ristorante. Si potranno ricevere ospiti in casa. Rispetto a quanto avvenuto lo scorso anno, quando c’era il limite di non più di due persone e i loro figli con meno di 14 anni, quest’anno nessuna limitazione è arrivata sul numero degli invitati.
Le ordinanze in vista dell’ultimo dell’anno
L’obiettivo è fare in modo che non si creino le condizioni per una corsa dei contagi, che potrebbe ripercuotersi sull’operatività del sistema sanitario nazionale. Alla stretta messa in campo dal Governo si è affiancata quella promossa da alcuni sindaci, sulla base di ordinanze ad hoc. Qualche esempio: a Bologna, per evitare i festeggiamenti spontanei e assembramenti, il primo cittadino Matteo Lepore ha interdetto l’accesso dalla sera del 31 alla mattina del primo gennaio a Piazza Maggiore.
A Bari, Antonio Decaro ha vietato tutti i fuochi d’artificio. A Sassari, ai cenoni organizzati da pubblici esercizi, attività di ristorazione, circoli ricreativi, non sono ammessi i balli e la musica si spegnerà all’una di notte. Dalle città ai piccoli centri. A Palau, in Gallura, come si legge sul sito del Comune, fino al 10 gennaio è vietato organizzare o partecipare a feste private, pranzi o cene all’aperto o al chiuso, «oltre i componenti del nucleo familiare e dei parenti in possesso di certificazione verde».
Cei annulla la marcia della pace del 31 dicembre
La Cei (Conferenza episcopale italiana) ha annullato la tradizionale Marcia della Pace, prevista quest’anno a Savona il 31 dicembre. «L’aumento esponenziale dei contagi di Covid-19 in questi ultimi giorni e le ulteriori misure urgenti per il contenimento dell’epidemia previste dal decreto-legge 24 dicembre 2021 ci hanno portato a decidere per l’annullamento di un evento che normalmente richiama centinaia di persone e che avrebbe potuto causare assembramenti», ha spiegato in una nota la Cei. Al posto della Marcia ci sarà, a partire dalle 19.30, nel Duomo di Savona una Veglia con testimonianze e la messa alle 20.50, che sarà trasmessa in diretta su Tv2000.
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