Carburanti, confermato l’obbligo di esposizione del prezzo medio. Sanzioni attenuate per le violazioni
Previste multe tra 200 e 2000 mila euro, tenendo anche conto del livello di fatturato
di Celestina Dominelli
I punti chiave
2' di lettura
Obbligo di esposizione del prezzo medio regionale confermato, con il correttivo per gli impianti autostradali (il calcolo sarà su base nazionale). E nuova app per gli automobilisti per la quale saranno stanziati, già quest’anno, fondi per 500mila euro e 100mila a partire dal 2024 per il supporto tecnico. E ancora, sanzioni attenuate per eventuali violazioni (che scatteranno alla quarta trasgressione) e poteri rafforzati per Mister Prezzi (con uno stanziamento ad hoc di 1,5 milioni da qui al 2025).
Sono questi i contenuti dell’emendamento, anticipati dal Sole 24 Ore di venerdì 3 febbraio, che il governo si accinge a presentare al decreto carburanti, dopo che la scorsa settimana stati depositati i correttivi proposti dai gruppi (una novantina). Il provvedimento è all’esame, in prima lettura, della commissione Attività produttive della Camera.
Resta l’obbligo del prezzo medio
Tornando all’emendamento del governo, è stato quindi mantenuto l’obbligo di esposizione del prezzo medio calcolato su base regionale per le stazioni collocate sulla rete ordinaria, mentre per gli impianti autostradali la media sarebbe calcolata su base nazionale. Per garantire il tempestivo adeguamento delle informazioni di prezzo a vantaggio dei consumatori, viene poi introdotto un obbligo di comunicazione settimanale e infrasettimanale al variare, in aumento e in diminuzione, del prezzo comunicato.
Arriva l’app gratuita
Accanto al nuovo obbligo, che quindi non verrà abrogato, come chiedono invece a gran voce i sindacati dei gestori delle pompe di benzina, viene introdotta un’app pubblica gratuita a disposizione degli utenti per visualizzare prezzi medi e tariffe praticate. Una novità che, come si ricorderà, era già stata anticipata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al tavolo tecnico con le sigle del comparto (che tornerà a riunirsi il prossimo 8 febbraio).
Sanzioni attenuate per chi viola gli obblighi di comunicazione
L’altra novità riguarda le sanzioni: la strada scelta dal governo è quella di limitarle ai soli casi di strutturale omessa comunicazione settimanale o di reiterata mancata comunicazione di ogni variazione dei prezzi. In sostanza, la sospensione da 1 a 30 giorni (e non più da 7 a 90 come nel decreto licenziato da Palazzo Chigi) potrà essere inflitta solo dopo 4 mancate comunicazioni nell’arco di 60 giorni (e non dopo la terza violazione), ipotizzando la conferma settimanale dopo 4 settimane anche non consecutive. Inoltre è stato corretto l’importo delle sanzioni: comprese tra 500 e 6mila euro nel decreto di partenza e ora fissate tra 200 e 2000 mila euro, tenendo anche conto del livello di fatturato. Infine, la sanzione viene comminata solo per il giorno in cui si è consumata la violazione.
Poteri rafforzati per Mister Prezzi
Sul fronte di Mister Prezzi, il governo ha poi ampliato il perimetro delle funzioni, con l’introduzione di un monitoraggio ad hoc sull’andamento dei prezzi della filiera. Nuovi compiti, dunque, per i quali, come detto, sono stati stanziati nuovi fondi: 1,5 milioni da qui al 2025.
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