Cardani: Nel contratto di servizio Rai separare meglio canone e pubblicità
di Andrea Biondi
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Di osservazioni per migliorare il testo ce ne sono, e anche non poche. L’intervento del presidente di Agcom, Angelo Marcello Cardani, in Commissione di Vigilanza Rai contiene molti punti di riflessione sullo schema di Conytratto di servizio 2018-2022 che il presidente dell’Authority ha posto all’attenzione dei parlamentari. «Sebbene non manchino novità di rilievo», ha detto in un passaggio del suo intervento, «l’impostazione del nuovo contratto dovrebbe essere più coraggiosa e innovativa». Per Cardani «in diversi passaggi, infatti, il nuovo Contratto ricalca quello attuale, relativo al triennio 2010-2012» con una impostazione che «palesa un limite di adattamento all’evoluzione e alla continua ibridazione dei linguaggi e dei formati televisivi».
Nel merito, la critica più diretta sullo schema di Contratto di Servizio – vale a dire la declinazione degli impegni chiesti alla Rai in quanto concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, diventata quinquennale – sembra arrivare sul tema della contabilità separata e sulle risorse pubblicitarie. «Non vi è alcun cenno – ha detto Cardani – alla ripartizione delle risorse fra canone e pubblicità. Peraltro, nel documento era stata evidenziata l’esigenza di specificare in concreto le linee per una applicazione uniforme dei limiti di affollamento pubblicitario alla generalità dei canali» del servizio pubblico e ciò «al fine di consentire all’Autorità il pieno ed efficace esercizio dell’attività di vigilanza».
Un ulteriore sforzo, invece, per il presidente Agcom andrebbe fatto «per consentire una più puntuale verifica dell'uso delle risorse pubbliche rispetto a quelle commerciali e il controllo della non distorsione della concorrenza». Questo potrebbe avvenire «prevedendo – come in altri servizi pubblici europei che operano in regime misto – obblighi di trasparenza e pubblicazione delle offerte presentate agli inserzionisti».
Riguardo all’offerta informativa «l’Autorità esprime un generale apprezzamento per la rinnovata attenzione mostrata al profilo dell’informazione». Cardani però richiama anche al « documento “Orientamenti sul contenuto degli ulteriori obblighi del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale per il prossimo quinquennio”, trasmesso al Ministro dello sviluppo economico lo scorso 25 luglio» con cui Agcom ha fornito il proprio contributo alla predisposizione del nuovo Contratto di Servizio.
In quel documento «l'Autorità ha sottolineato che la qualità, sia dal punto di vista tecnologico, che dal punto di vista dei contenuti, costituisce il parametro principale e distintivo della misurazione dell’efficienza e dell'efficacia del servizio pubblico, anche con riferimento all'allocazione delle risorse economiche. A tale ultimo riguardo, l’Autorità ha sottolineato la necessità di condurre verifiche periodiche sull’adempimento degli obblighi e sulla relazione tra strumenti e obiettivi attraverso la puntuale misurazione di questi ultimi con opportuni indicatori. Il conseguimento degli obiettivi contrattualizzati mediante l'utilizzo di indicatori predefiniti quali, tra gli altri, budget investiti, obiettivi di coesione sociale, incremento della programmazione fruibile da soggetti con disabilità sensoriale, progetti sperimentali».
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