Carfagna: «In arrivo un avviso pubblico da 500 milioni per servizi e infrastrutture sociali di comunità dei comuni delle aree interne»
Sosterremo gli enti nella realizzazione dei progetti
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
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«Entro il primo trimestre di quest’anno - ha sottolineato la ministra - pubblicheremo un avviso pubblico per i 500 milioni di nuove risorse previste nell’ambito dell’intervento di ’Potenziamento dei servizi e infrastrutture sociali di comunità’ rivolto ai Comuni delle aree interne interessati dalla misura. La linea di intervento, che prevede complessivamente 725 milioni di euro, include anche 225 milioni già ripartiti tra i Comuni del Mezzogiorno dal Dpcm17 luglio 2020, per il quale è stato recentemente adottato un Dpcm di proroga dei termini». Lo ha sottolineato la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, nel corso di una audizione dinanzi alla commissione Bilancio della Camera sullo stato di attuazione del Pnrr nel 2021.
Rispettati gli obiettivi 2021 del recovery
«Nell’ambito degli interventi di competenza del ministro per il Sud e la coesione territoriale non sono previste milestone della Commissione europea da ottemperare entro il primo semestre del 2022. Sono però previsti dei cosiddetti ’obiettivi interni’, cioè propedeutici al raggiungimento nei prossimi semestri degli obiettivi fissati con Bruxelles», ha sottolineato la ministra. «L’attuazione degli interventi speciali per la coesione territoriale previsti dalla Missione 5 C3 del Pnrr ha visto il rispetto di tutti gli obiettivi previsti per il 2021, sia in termini di investimenti che di riforme. Abbiamo anzitutto rispettato l’obiettivo di riforma della governance delle Zone economiche speciali», ha detto la ministra per il Sud e la coesione territoriale. Anche gli altri interventi previsti dalla missione 5 del Pnrr hanno visto tutti il loro avvio nel 2021. Si tratta degli avvisi pubblici su strutture sanitarie di prossimità, valorizzazione dei beni confiscati alle mafie e interventi socio-educativi e culturali con il sostegno al Terzo Settore. «Per quanto riguarda gli interventi a valere sul Piano complementare al Pnrr, sono stati rispettati entrambi gli obiettivi previsti rispettivamente per il terzo e per il quarto trimestre del 2021. Il primo riguarda la messa a bando di 350 milioni la costituzione di “Ecosistemi per l’innovazione al Sud”. Il secondo riguarda l’intervento per il “Miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade nelle aree interne” (300 milioni)», ha aggiunto il ministro.
Il monitoraggio ex post non è sufficiente
«Un meccanismo di monitoraggio ex post non è in sé sufficiente, soprattutto se si vuole evitare che le misure correttive e compensative operino solo in una fase “patologica”»,ha detto Carfagna. «È stata dunque condivisa l’esigenza di garantire un meccanismo di controllo preventivo: un lavoro congiunto che vede direttamente coinvolto il Dipartimento per la coesione, il Mef, nonché tutte le amministrazioni titolari degli interventi. A tal fine, il Dipartimento si è attivato dal mese di gennaio per iniziare un confronto diretto con le amministrazioni titolari di interventi del Piano, per assisterle fin dalla redazione dei loro singoli provvedimenti. Sempre il DipCoe, in collaborazione con il Mef, sta strutturando un database molto completo che sarà a disposizione di tutti», ha detto la ministra per il Sud e la coesione territoriale.
Sosterremo gli enti nella realizzazione progetti
Il ministero per il Sud e la Coesione territoriale sta lavorando per sostenere la capacità amministrativa degli enti, ha detto la ministra Mara Carfagna durante l’audizione, segnalando che «le storiche occasioni di rilancio che si presentano grazie al Pnrr richiedono interventi di ’governance’ e di irrobustimento degli apparati. Abbiamo dunque lavorato in questi mesi per superare le problematiche connesse alla effettiva capacità delle amministrazioni pubbliche responsabili degli interventi di realizzare quanto loro richiesto da questa sfida epocale». Siamo consapevoli, ha sottolineato la ministra , «della fragilità amministrative del Sud e per questo abbiamo lavorato per implementare una ’rete di sicurezza’, attraverso misure di varia natura finalizzate a sostenere e supportare le amministrazioni locali».
Nelle Zes del Mezzogiorno finalmente burocrazia e tasse ridotte
«Finalmente le Zes del Mezzogiorno d'Italia sono una realtà, fatta di burocrazia snella e tassazione ridotta», ha sottolineato la ministra per il Sud. «Nei prossimi mesi ci occuperemo di promuoverle in Europa e nel mondo, a partire da un evento a tema che terremo a marzo a Expo Dubai».
Gli otto commissari sono motore del sistema
«I commissari, che ho già tutti nominato d’intesa con i presidenti di Regione, sono a oggi otto, quante le Zes istituite: Abruzzo, Adriatica, Calabria, Campania, Jonica, Sicilia Occidentale, Sicilia Orientale, cui si è aggiunta da pochi mesi la Zes Sardegna. È inutile dire che essi costituiscono il motore delle Zes e che su di essi abbiamo molto investito, a partire dalla valutazione e scelta dei loro profili curriculari», ha detto la ministra in audizione.
Le tre direttrici del Pnrr per il ministero
Per la ministra per il Sud e la coesione territoriale, la responsabilità rispetto al Piano nazionale di ripresa e resilienza si articola su tre grandi direttrici. Il primo punto riguarda il rispetto del cronoprogramma degli interventi di competenza diretta, compresi nella Missione 5 Componente 3 “Interventi speciali per la coesione territoriale”. C’è poi la responsabilità – prevista per legge – di un monitoraggio costante delle attività delle altre amministrazioni affinchè rispettino il vincolo di destinazione del 40% per il Sud delle risorse messe a bando. La terza direttrice riguarda il sostegno alla capacità di progettazione e di attuazione degli interventi da parte degli enti territoriali del Mezzogiorno e delle aree interne, particolarmente fragili e ormai poco dotati di personale, strumenti e competenze adeguati e sufficienti alla sfida del Pnrr.
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