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Carige, per i piccoli azionisti fedeli anche 10 milioni di titoli gratis

Gli azionisti retail della banca genovese rappresentano ancora il 35-40% del capitale

di Raoul de Forcade

2' di lettura

Azioni a sconto per chi, avendo già piccole quote di Carige, parteciperà al prossimo aumento di capitale, e una gratificazione aggiuntiva di azioni in regalo dieci milioni. È quanto hanno chiesto (e ottenuto) i piccoli azionisti della banca genovese che sono iscritti ad Azione Carige, un’associazione che rappresenta un gruppo, piccolo ma strutturato e agguerrito, di shareholder dell’istituto. A spiegarlo è Silvio De Fecondo, presidente dell’associazione .

«Il 31 luglio scorso – dice – i commissari di Carige (Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener, ndr) ci hanno convocati dopo nostre ripetute richieste di attenzione. Avendo appreso che Ccb dovrebbe entrare in Carige con una quota inferiore al 10%, per poi salire prendendo altre azioni a sconto, avevamo chiesto che anche i piccoli azionisti potessero avere azioni a sconto, per riconoscere loro qualcosa che vada a compensare la fedeltà dimostrata alla banca, partecipando ai tre aumenti di capitale susseguitisi in questi anni».

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I piccoli azionisti di Carige in totale rappresentano una quota compresa tra il 35 e il 40% del capitale, anche se Azione Carige, con i suoi 450 soci circa, raggruppa una quota molto inferiore: circa lo 0,7% del capitale.

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De Fecondo spiega che, in quell’incontro, i commissari hanno detto di aver trasferito l’istanza di Azione Carige al Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) e di averla comunicata a Bce. L’impalcatura dell’operazione prevede il riconoscimento ai piccoli, in base alle azioni che hanno, di comprarne a sconto e, al contempo, di avere un’assegnazione di azioni gratuite in funzione della partecipazione al nuovo aumento di capitale. Diciamo che la filosofia sarebbe quella di venire incontro agli azionisti più piccoli, con un meccanismo premiante soprattutto per questi, che magari hanno azioni per 10mila euro di controvalore. Se questo si concretizza in modo equo e non irrilevante nell’entità può essere un giusto riconoscimento per chi è rimasto vicino alla banca per tanti anni».

Non tutti i piccoli azionisti, però sposano questa linea. Alcuni, anche attraverso siti internet, criticano l’operazione e i commissari. Francesca Corneli, con le sue 200mila azioni di Carige, ad esempio, ha fatto due ricorsi contro la Bce.Il primo, afferma, per «avere copia del provvedimento con il quale è stata disposta l’amministrazione straordinaria di Banca Carige», il secondo per chiedere l’annullamento del commissariamento. Il 5 gennaio 2018, tre giorni dopo il commissariamento, ho chiesto alla Bce, ma anche alle altre istituzioni coinvolte, di avere copia del provvedimento. Quattro mesi dopo, il 29 maggio, mi è stato risposto dalla Bce che mi negava l’accesso al documento, per un generale principio di riservatezza su tutte le attività di vigilanza. Da qui i ricorsi».

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