Carige volta pagina, l’assemblea degli azionisti dice sì al nuovo cda
Guido nuovo a.d., Caladra presidente. Maccarone (Fondo interbancario): «Oggi è il ritorno in bonis»
di L. Davi e A. Fontana
3' di lettura
Carige volta pagina. Dopo 13 mesi di commissariamento voluto dalla Bce, l’assemblea straordinaria degli azionisti convocata a Genova dice sì alla nomina del nuovo Consiglio di amministrazione della banca ligure.
La banca ligure torna dunque alla normalità sotto il profilo della governance. L’assetto azionario oramai blindato - con il Fondo interbancario azionista di controllo all’80% - non ha lasciato spazio a possibili sorprese. Approvata dunque la nomina del nuovo board indicato dallo stesso Fitd, che da oggi vede eletto nuovo presidente Vincenzo Calandra (ex presidente UniCredit) e scelto come amministratore delegato Francesco Guido, ex dg del Banco di Napoli. Gli altri consiglieri che entrano nel board sono: Angelo Barbarulo (vicepresidente), Sabrina Bruno, Lucia Calvosa, Paola Demartini, Miro Fiordi, Gaudiana Giusti e Francesco Micheli. Per l’azionista Cassa Centrale Banca, entra come consigliere Leopoldo Scarpa, ex Mediocredito trentino. La lista del Fitd è stata votata dall’80% circa del capitale.
«Oggi è il ritorno in bonis. È una giornata importante. È un momento lieto, non sempre le cose finiscono così», ha commentato il presidente del Fitd, Salvatore Maccarone prima dell’inizio dell’assemblea.
Già nel pomeriggio odierno, una volta effettuato il passaggio di consegne, i vertici si metteranno al lavoro convocando un primo Cda in banca che vedrà la formalizzazione della nomina dell’amministratore delegato, l’assegnazione delle deleghe nonchè l’avvio delle procedure delle verifiche dei requisiti.
«L’intervento del Fondo interbancario è stato provvidenziale, senza mettere le mani in tasca ai cittadini italiani e ci ha permesso di guardare al futuro». ha detto nel corso dell’assemblea degli azionisti, il commissario straordinario Pietro Modiano che ha ribadito come l’intervento dello schema volontario del Fitd sia stato deliberato «dopo che tutte le operazioni di mercato di erano rivelate non di successo».
A parlare in assemblea è stato anche Fabio Innocenzi, commissario di Carige, in merito alle indagini della Procura di Milano sulla presunta truffa ai danni di 117 investitori messa a segno attraverso Sofia Sgr. «Nulla sapevo fino alla giornata di ieri. Ho appreso che sono in questa vicenda quale legale rappresentante di altra banca e mi accingerò, a partire da domani, a leggere che cosa mi viene imputato come legale rappresentante di altra banca». Nell’indagine sono coinvolti alcuni dirigenti e funzionari di Ubs Europe di cui Innocenzi era amministratore delegato all’epoca dei fatti.
Sullo sfondo rimane lo scontro tra il Fitd e il vecchio azionista di riferimento della banca, la famiglia Malacalza, oggi detentrice di un 2% circa del capitale rispetto al precedente 27,5% (mentre dai dati Consob emerge che Gabriele Volpi è passato dal 9% allo 0,66%): la holding della famiglia imprenditoriale ha avviato come noto una causa da 480 milioni, che chiede in solido allo stesso Fitd, a Ccb e alla stessa banca. Difficile, tuttavia, che ci possano essere accordi stragiudiziali per evitare lo scontro: il Fondo interbancario non intende percorrere questa strada e ha dato mandato ai propri legali in vista della prima udienza fissata per maggio.
Ieri intanto la banca in linea con il piano ha ceduto 600 quote del capitale della Banca d'Italia a Banca San Giorgio Quinto Valle Agno a un prezzo complessivo di 15 milioni di euro. E in un video messaggio inviato ai dipendenti, i tre commissari hanno voluto evidenziare i passi avanti compiuti dalla banca.
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