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Caro energia, sì all’intesa su RePowerEu: per l’Italia altri 9 miliardi di fondi Pnrr

L’accordo raggiunto tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue consente tra l’altro di recuperare fino al 10% dei fondi strutturali 2014-2020 non ancora spesi per destinarli ad aiuti diretti a imprese e Pmi alle prese con il caro energia

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2' di lettura

Nella notte via libera dell’Europa al finanziamento di RePoweEu, il piano che consente ai singoli Paesi di avere nuove risorse da aggiungere ai loro Pnrr per combattere il caro energia e ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Per l'Italia, secondo quanto dichiarato recentemente a Milano dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, i fondi disponibili dovrebbero ammontare a circa nove miliardi di euro.

Grazie a RePowerEu “gli Stati membri beneficeranno di maggiori prefinanziamenti per attuare rapidamente riforme e investimenti”, spiega il relatore all’Europarlamento sull’intesa, Siegfried Muresan (Ppe, Romania). “Il Parlamento ha negoziato con successo un livello di prefinanziamento del 20%: saranno ammissibili al finanziamento nell’ambito di RePowerEU gli investimenti e le riforme intrapresi dagli Stati membri dall’inizio della guerra in Ucraina”, cioè le misure messe in campo a partire dal 1° febbraio 2022.

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Il 30% dei fondi, inoltre, “dovrebbe essere assegnato a progetti transfrontalieri”, prosegue l’eurodeputato. Infine, “gli Stati membri dovrebbero notificare la loro intenzione di accedere ai prestiti inutilizzati del Recovery and Resilience Facility dopo l’entrata in vigore di RePowerEu - conclude Muresan - ciò garantirà la prevedibilità nell’accesso ai nuovi fondi”.

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L’intesa raggiunta tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue consente tra l’altro di recuperare fino al 10% dei fondi strutturali 2014-2020 non ancora spesi per destinarli ad aiuti diretti a imprese e Pmi alle prese con il caro energia. Per l’Italia la cifra dovrebbe essere pari a circa quattro miliardi di euro. Altre risorse per complessivi 20 miliardi di euro, provenienti dal mercato della Co2 Ue-Ets, verranno messe a disposizione dei Paesi per accelerare la realizzazione di progetti destinati a potenziare le fonti rinnovabili, a velocizzare la transizione energetica e a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili provenienti dalla Russia. Il testo concordato sarà ora sottoposto all’approvazione del Consiglio Ue e del Parlamento europeo prima di essere sottoposto alla procedura formale di adozione.


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