Cartelle esattoriali, entro oggi la domanda all’Agenzia delle Entrate per cambiare le rate della rottamazione
Rottamazione quater, per 3,8 milioni di richiedenti pagamento entro il 6 novembre
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Dopo l’arrivo dei 3,8 milioni di lettere da parte di agenzia delle Entrate Riscossione sulle somme dovute a chi aveva presentato la domanda (solo telematica) entro il 30 giugno, scade oggi per i contribuenti il termine per modificare il piano di pagamenti: la comunicazione infatti deve arrivare agli uffici della riscossione entro e non oltre martedì 10 ottobre in modo da rispettare i tempi tecnici per la prima (o unica) scadenza di versamento fissata per il 31 ottobre 2023. È interessato chi ha aderito alla Rottamazione-quater delle cartelle, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 (legge 197/2022).
La prima o unica rata, in scadenza il 31 ottobre 2023, è considerata regolare anche se pagata entro lunedì 6 novembre, in quanto il 5 è domenica. I pagamenti sono infatti considerati nei termini, se effettuati con un ritardo non superiore a 5 giorni.
Come
L’Agenzia ha spiegato che tramite il servizio “Invia una e-mail al Servizio contribuenti”, presente nell’area pubblica del sito dell’Agenzia, «è possibile segnalare errori commessi dal richiedente nella fase di presentazione dell’istanza di adesione relativi alla selezione del campo afferente la richiesta di adempiere al pagamento in “unica soluzione” anziché nel “numero massimo previsto dalla norma”». Il tutto allegando la comunicazione delle somme dovute e un documento di riconoscimento.
Il termine del 10 ottobre
In questo caso, ha chiarito ancora l’agenzia delle Entrate Riscossione, tenuto conto dei tempi tecnici necessari per la rielaborazione e la trasmissione/consegna del nuovo piano di pagamento in tempo utile per rispettare la scadenza della prima rata del 31 ottobre 2023, saranno prese in considerazione solo le segnalazioni che perverranno entro e non oltre il 10 ottobre 2023.
L’ “ultimo treno” per rivedere il piano di pagamento
Quella che scade oggi è dunque un’ultima possibilità per correggere in corsa la scelta (errata) fatta al momento di presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata e che consente una maggiore sostenibilità finanziaria, ad esempio, a chi aveva ipotizzato di poter pagare in un’unica soluzione e ora può giocare la carta di un piano fino a 18 rate nelle scadenze prefissate dalle norme di riferimento.
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