Pace fiscale

Cartelle, si paga per la rottamazione. Parlamento in aiuto di chi ha saltato le rate

Fino al 7 marzo si potranno saldare i bollettini con scadenza 28 febbraio. Il Senato cerca le risorse per far passare una riapertura nel Dl Sostegni ter

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Cartelle, per la rottamazione ter c'è tempo fino al 7 marzo. Le novità del Sostegni ter

3' di lettura

Si torna a pagare per la rottamazione ter. C’è tempo fino a lunedì 7 marzo, grazie alla regola dei giorni di tolleranza, per saldare il conto della rata in scadenza lunedì 28 febbraio, come ha ricordato in un comunicato agenzia delle Entrate-Riscossione. Un appuntamento che riguarda i 718mila contribuenti rimasti ancora sul treno della pace fiscale (nel dato complessivo ci sono anche quelli interessati dall’altra “gamba” della pace fiscale: il saldo e stralcio) ma il Parlamento guarda agli oltre mezzo milione (il 43% del totale), che in gergo tecnico sono “decaduti” perché hanno saltato o hanno versato solo in parte gli importi dovuti per il 2020 e il 2021. Contribuenti che ora si stanno già vedendo revocare dall’agente pubblico della riscossione l’adesione alla definizione agevolata e si trovano così nella situazione di passare da una sanatoria, quindi con importi scontati, a dover onorare il debito residuo senza peraltro avere la possibilità di rateizzarlo.

La strada (in salita) del decreto Sostegni ter

Per cercare di far risalire sul treno della pace fiscale i decaduti, le forze di maggioranza e opposizione puntano sulla conversione del decreto Sostegni ter, all’esame (in prima lettura del Senato). Già lunedì 28 febbraio con gli emendamenti cosiddetti “segnalati” ci potrà essere un’indicazione di massima di quanta convergenza e di quanta capacità di “persuasione” i partiti avranno nei confronti del Governo per cercare di riaprire il discorso. A pesare è soprattutto la limitazione delle risorse disponibili per le correzioni parlamentari al decreto (circa 300-400 milioni di euro). Una questione che si era già riproposta appena tre mesi fa nell’iter di conversione del Dl fisco lavoro collegato alla manovra (Dl 146/2021), in cui per fronteggiare l’ingorgo del 30 novembre per le rate 2020 e 2021 - accumulatesi per i diversi rinvii disposti per la pandemia - il Parlamento riuscì a spuntare solo una mini-proroga di 9 giorni. Mini-proroga che, tra l’altro, era entrata in vigore a scadenza abbondantemente già trascorsa.

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La ristrutturazione del debito fiscale e contributivo

A porre la questione della necessità di ristrutturare il debito fiscale e contributivo è stata anche la Camera, con un ordine del giorno di Fratelli d’Italia (prima firmataria Giorgia Meloni) che è stato approvato da Montecitorio nel giorno del via libera alla conversione del Milleproroghe. Un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare di individuare «modalità di ristrutturazione del debito fiscale e contributivo complessivo, per tutti i contribuenti che per le obiettive difficoltà dovute alla crisi economica non hanno potuto effettuare i relativi versamenti dovuti». Di fatto la richiesta all’Esecutivo è di consentire di dilazionare i debiti scaduti al 31 dicembre 2021 con pagamento in almeno 72 rate a partire da giugno. In sostanza offrire la possibilità di rientrare in gioco a contribuenti in crisi spalmando su un lungo periodo il debito da saldare.

Anche sulle rateizzazioni servono coperture

Il problema però non riguarda solo la pace fiscale. In risposta alla stessa interrogazione in cui il senatore Emiliano Fenu (M5S) aveva chiesto i dati su quanti non avevano onorato le scadenze della rottamazione, il ministero dell’Economia aveva anche messo in guardia sulla possibilità di riproporre le facilitazioni alle rateizzazione del debito con l’agente della riscossione adottate nella fase più acuta della pandemia e durate fino al 31 dicembre 2021. Ad avviso di Via XX Settembre, infatti, un maggior numero di rate per determinare la decadenza dai piani di dilazione comporta un allungamento dei tempi di recupero e comporta un minor gettito per cui serve individuare una copertura finanziaria.

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