Cartier presenta quindici nuove declinazioni del Tank Must
Carica a energia solare
di Paco Guarnaccia
1' di lettura
Cartier è da moltissimi anni tra i leader del mercato globale. nel 2020, stando ai dati del report Morgan Stanley sul settore, è stato il terzo marchio più venduto al mondo, con una quota di mercato del 6,7% (1,6 miliardi di franchi svizzeri e 490mila pezzi venduti).
Nel 2020 la maison si era dedicata al modello Pasha, quest’anno si è concentrata su Tank Must. Il concept Must è stato lanciato da Cartier nel 1977 per creare pezzi più accessibili e, fin da allora, ha coinvolto anche il leggendario Tank e quest’anno, in particolare vengono lanciate 15 versioni di nuovi Tank Must. Di queste, quattro (due con la cassa nella misura grande, 33,7x25,5 mm, e due in quella piccola, 29,5x22 mm) puntano sull’eco-sostenibilità. Utilizzano infatti cinturini di colore nero, blu o verde in Altstrap, un materiale composito che per il 40% è di origine vegetale di recupero, e introducono un quadrante che, tramite la perforazione (impercettibile) dei numeri romani, permette alla luce solare di arrivare alle cellule fotovoltaiche sul retro e dare la ricarica al movimento. Che in questo caso è l’inedito SolarBeat: Cartier lo ha realizzato dopo due anni di lavoro nella sua manifattura svizzera di La Chaux-de-Fonds. In queste declinazioni, lo spessore della cassa in acciaio e di 6,6 mm e la corona è arricchita da uno spinello sintetico blu.
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