A Lecce nella città dorata tra luoghi iconici e nuovi indirizzi
Casa 300mila, Ristorante Buonifico e il Chiostro dei domenicani
Insieme all’arte, è l’offerta gastronomica e ricettiva a convogliare gli amanti del buono e del bello in città anziché lungo la costa salentina che del resto ha già goduto di una lunga estate. A casa 300 mila Davide De Matteis, a pochi passi dalla sua caffetteria, cocktail bar e ristorante in cui, tra rutilanti vetrine e ammiccanti banchi colmi di leccornie dolci e salate realizzate anche coinvolgendo i detenuti a fine pena del carcere leccese Lecce, ci si ritrova all’ora dell’aperitivo, ha appena inaugurato una sorta di residenza culturale gastronomica: Davide si inventa manicaretti che prepara personalmente nel segno della tradizione e innovazione per gli ospiti nella luxury cucina, mentre le stanze sono arredate con pezzi di arte contemporanea dall’attiguo Palazzo Art&Co Gallerie, e presto aprirà una sorta di dj pizzeria impiegando nel forno il legno degli ulivi messi in ginocchio i dalla Xylella.
Sedersi ai tavoli del Ristorante Buonifico rappresenta un’altra esperienza assolutamente da provare: ci si trova dentro il salone centrale di quella che era la sede principale tutta marmi colorati e colonne slanciate del Banco di Napoli, tra caveau e modellini originali di transatlantici, distese di orchidee fiorite, per gustare creazioni di raffinatissima cucina salutare a base anche di vegetali, orecchiette raffinate che esaltano i grani e i pomodori, insieme al pesce fresco. L’ambiente è austero chic, i prezzi corretti, la gentilezza del personale squisita. Il signature drink prima di coricarsi si può prendere appena furori da Palazzo BN, a Folia Bar & Lab, magari sulla terrazza di questa che sembra una casa di una volta, appiccicata al Castello cinquecentesco di Carlo V che a sua volta sfiora il bel Palazzo delle Poste dove il tempo è fermo all’epoca dei vaglia e delle lettere in carta.
A proposito di luoghi di atmosfera, in questa città dove il clero ha sempre subito una forte attrazione per le proprietà temporali, adesso le architetture religiose stanno accogliendo sempre più volentieri i viaggiatori, come si nota specialmente in quella passerella barocca di Via Libertini: Palazzo Apostolico guarda dritto negli occhi la sfarzosa chiesa di Santa Teresa. Soggiornando nel Chiostro dei Domenicani, invece, ci si addormenta dentro uno scrigno monastico recuperato in tutta la grazia dei suoi dettagli barocchi e al risveglio mattutino si cammina sino all’anfiteatro di Rudiae celato come se fosse un segreto dagli ulivi.