Casa, come adattare gli spazi per evitare un trasloco
La «casa adattiva» è un progetto ideato dall’architetto Joseph di Pasquale, che modifica l’ambito fisico dell’abitare rendendolo coerente con l’evoluzione e la struttura micro-sociale delle relazioni
di Laura Cavestri
2' di lettura
La casa che cresce - una stanza in più per gli hobby, lo studio, i figli - senza costringere chi la abita a trasferirsi. Un perimetro domestico in grado di mutare quando mutano le esigenze delle famiglie nel corso degli anni.
La casa «adattiva»
È il concetto di «casa adattiva» la sfida cui risponde “Condivivere.casa”, il progetto ideato dall’architetto Joseph di Pasquale, che modifica l’ambito fisico dell’abitare rendendolo coerente con l’evoluzione e la struttura micro-sociale delle relazioni. Una nuova idea residenziale di edificio urbano capace di cambiare nel tempo.
«In questo momento storico - spiega di Pasquale - single, studenti, giovani lavoratori e famiglie sono solo alcune tra le categorie che non trovano una risposta concreta e flessibile ai loro bisogni abitativi, presenti e futuri. Così nasce una tipologia residenziale urbana non più rigida, ma riconfigurabile e scalabile per adattarsi ai cambiamenti della vita. Addio alla rigidità dei tagli tradizionali: bilocale, trilocale, quadrilocale, eccetera. Ora l’appartamento adattivo è dinamico e scalabile: cresce la famiglia, cresce anche la casa. Hai bisogno di più spazio? Puoi aggiungerlo, senza fare più traslochi».
Il progetto
Il primo prototipo - sostenuto da un club deal ma che attrae l’interesse anche di operatori di crowdfunding immobiliare ed è monitorato da alcuni investitori di Hong Kong - comprende 14 appartamenti a Milano, in via Soffredini (zona NoLo, Nord di Loreto). L'attività preliminare è iniziata ed entro fine anno è prevista l’apertura del cantiere che dovrebbe durare circa 18 mesi e della fase di commercializzazione. Un investimento complessivo di circa quattro milioni di euro.
L’idea di condominio comprende una parte di spazi “collaborattivi” accanto agli appartamenti dinamici. Gli spazi “collaborattivi” si identificano in un’area daily, al piano terra e comprende: una sala coworking con tavoli e postazioni con prese e accesso WiFi, un desk reception e caffetteria, sale riunioni, lockers recapito posta e pacchi e una piccola palestra e lavanderia. L'area ospiti è uno spazio attrezzato con tavoli, cucina e sedute riservato solo ai residenti e ai loro ospiti e può essere prenotato per feste, cene, o altri eventi conviviali.
«Gli appartamenti adattivi - sottolinea di Pasquale - partono da uno spazio abitativo iniziale che abbiamo chiamato “area casa” di 50 mq (in pratica un bilocale) che costituisce il nucleo identitario della casa, in cui sono presenti un’area living, una camera doppia, un bagno e un terrazzo abitabile. Grazie all’inserimento di una serie di soluzioni tipologiche e distributive che prevedono dispositivi tecnologici di cui è in corso il deposito brevettuale, questo nucleo casa può all’occorrenza estendersi e riconfigurarsi integrando fino a due POD (postazioni domestiche di 20 mq ciascuna) trasformandosi quindi ,progressivamente, prima in un trilocale e poi in un quadrilocale. Questa impostazione consente all’utente di comprare inizialmente l’area casa insieme all’opzione per lo spazio in estensione di cui avrà bisogno in futuro fissandone però il prezzo di mercato al momento dell’acquisto iniziale».
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