ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa rilevazione di Changes Unipol

Casa Green, solo l’8% farebbe lavori (e oltre la metà non sa la propria classe energetica)

Secondo l’ultima ricerca di Changes Unipol, realizzata da Ipsos, le disposizioni in discussione a Bruxelles sull’efficientamento delle abitazioni colgono gli italiani impreparati (anche se negli ultimi tre anni uno su cinque ha eseguito ristrutturazioni utilizzando i bonus fiscali)

di Laura Dominici

4' di lettura

La direttiva Ue sulle case green per l’efficienza energetica degli edifici europei coglie impreparati gli italiani e desta diverse reazioni. Ad analizzare il clima è una nuova ricerca di Changes Unipol, realizzata da Ipsos (1.720 interviste su un campione di popolazione tra i 16 e i 74 anni, ndr), che ha preso in esame le posizioni dei connazionali sul tema e, in particolare, lo stato dell'arte delle nostre città in materia di sostenibilità ambientale.
Due i dati più significativi: ad oggi solo l’8% degli italiani sarebbe disposto ad effettuare opere di efficientamento energetico per adeguarsi alla direttiva e il 52% non è a conoscenza della classe energetica della propria abitazione.

Il 23% non ristrutturerà casa

La riduzione dei bonus edilizi ha avuto un impatto sulle intenzioni future degli italiani: quasi un italiano su quattro (23%) ritiene che nei prossimi 12 mesi non effettuerà lavori di efficientamento energetico a causa delle minori agevolazioni, mentre uno su tre non si farà bloccare dalla riduzione delle agevolazioni. I cittadini di Firenze (48%) e Bari (43%) risultano quelli maggiormente intenzionati a procedere con le ristrutturazioni, mentre Torino (21%) è la città meno propensa.

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I lavori nel triennio

Per contro, negli ultimi tre anni, un italiano su cinque (21%) ha eseguito lavori di ristrutturazione finalizzati all’efficientamento energetico. Sempre Firenze (34%) fa registrare il dato più elevato, seguita da Verona (29%) e Cagliari (27%). Bologna (15%) e Napoli (18%) sono state le aree metropolitane con le minori attività.Tra chi ha effettuato ristrutturazioni o lavori, quasi l’80% è ricorso a bonus e agevolazioni, in particolare alla detrazione fiscale del 50% (34% tra chi ha fatto lavori). Seguono un 28% che ha fruito dell’Ecobonus al 65% e un 27% del Superbonus al 110 per cento.

Lo stato dell’arte sulla sostenibilità

La ricerca Changes Unipol ha esteso l’analisi allo stato dell’arte delle città italiane in materia di sostenibilità ambientale. «Il giudizio degli italiani in tema di sostenibilità green ed efficienza energetica delle città della penisola – spiega l’indagine – è molto severo e non raggiunge la sufficienza. Solo il 27% esprime una valutazione positiva (almeno voto 7), ma quasi uno su due (45%) è molto critico». Tra le città, Bari (21% i voti 8-10) e Bologna (20% i voti 8-10) esprimono i punteggi più alti. Napoli e Roma sono le aree metropolitane che evidenziano le maggiori criticità. In questo contesto negativo, spicca un dato in controtendenza.
Quasi un italiano su due dichiara di avere una colonnina di ricarica per veicoli elettrici entro 2 km dalla propria abitazione o luogo di lavoro/studio. Le città più virtuose sono Bologna, Roma e Milano, in cui la quota sale al 62 per cento.
Solo un italiano su cinque (20%) tra coloro che abitano nelle aree metropolitane è molto soddisfatto della qualità dell’aria, a fronte di una media nazionale pari al 30 per cento. A Cagliari si registra la situazione più positiva, dove quasi un cittadino su due è molto soddisfatto (48% i voti 8-10). Le città in cui l’aria è percepita con qualità più bassa sono Roma (51% dei voti 1-5) e Milano (50% dei voti 1-5). «Tra gli italiani – commenta la ricerca – è diffusa la percezione di un peggioramento della qualità dell'aria negli ultimi due anni (34%), particolarmente nell’area metropolitana di Torino e a Verona».

Le aree verdi urbane

Nota dolente anche per quanto riguarda le aree verdi urbane: solo un cittadino su quattro (26%) si dichiara molto soddisfatto ed è Napoli la città che manifesta il maggior scontento su questo aspetto (52% gli insoddisfatti). I giudizi più positivi si registrano tra gli abitanti dell'area di Cagliari, ma buoni giudizi si rilevano anche a Torino e Bologna.

Le soluzioni per la sostenibilità green

Sulle soluzioni da implementare per migliorare la sostenibilità green delle città, l’osservatorio mette in luce che «sette italiani su dieci sono favorevoli ad un incremento delle aree pedonali e il grado di accordo è trasversale nelle diverse aree metropolitane». Tra le generazioni, il grado di accordo è direttamente proporzionale all’età: sono i boomers (57-74 anni) a registrare la quota più elevata di molto favorevoli, pari a quasi quattro su dieci.

Nel futuro privilegiati gli spostamenti in auto

A dispetto del giudizio negativo in tema di qualità dell'aria, gli italiani svelano, per il futuro, un maggior orientamento a privilegiare le esigenze dei singoli cittadini nella mobilità (58%), facilitando gli spostamenti in auto per esigenze lavorative, di studio o personali, a scapito della mobilità leggera e sostenibile. Un orientamento, questo, che si rafforza tra gli abitanti delle aree metropolitane di Torino (67%) e Roma (65 per cento). Sono i giovani della Generazione Z (16-26 anni) a indicare maggiormente come prioritario, in tema di mobilità, la possibilità di agevolare le esigenze dei singoli (61 per cento).
L’ipotesi delle “città a 30km/h” risulta infine divisiva e spacca quasi a metà la popolazione, anche se registra più favorevoli (53%) che contrari (39 per cento). Se a Milano si riscontrano le maggiori resistenze e criticità, sono le città del Sud Italia ad essere più favorevoli: al primo posto Napoli (66%), seguita da Bari (61%) e Cagliari (59 per cento).

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