Casa, gli italiani pensano a cambiarla
Oltre il 50% delle famiglie prevede di cambiare casa nel prossimo biennio. Nei desiderata c’è l’acquisto
di Stefania Arcudi
2' di lettura
In Italia oltre il 50% delle famiglie prevede di cambiare casa nel prossimo biennio e la quasi totalità punta all'acquisto, erodendo la quota degli interessati alla locazione. Il 13% vuole cercare una soluzione abitativa diversa, più tecnologica e sostenibile di quella attuale, cosa che inciderà anche sui prezzi nel lungo termine: a livello nazionale i canoni di locazione potranno crescere da qui al 2030 dell'8% e i prezzi di vendita del 9% per quelle operazioni particolarmente innovative e aderenti ai nuovi bisogni della domanda.
E' quanto emerge dal rapporto “La nostra casa e la domanda del futuro” realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Abitare Co. e presentato durante il Forum annuale in corso a Santa Margherita Ligure.
Guardando avanti, la componente tecnologica nel settore residenziale occuperà il 21% circa degli investimenti e sarà indirizzata ad accelerare il processo di standardizzazione degli immobili, ma ancora più importanti saranno le scelte degli sviluppatori riguardanti la qualità dei servizi condominiali.
Nel panorama residenziale italiano, i servizi condominiali rappresentano una nuova frontiera: «L’interesse per la casa resta prioritario per le famiglie italiane, ma emerge prepotente l'attenzione per un prodotto nuovo, ricco di servizi integrati e ad alta efficienza energetica. La possibilità di realizzare un nuovo edificio residenziale fornito di servizi accessori utili ha di fatto modificato l'offerta presente sul mercato» ha detto Giuseppe Crupi, Ceo di Abitare Co.
Per Milano si stima che l'incremento dei canoni di locazione di mercato oscilli tra il 9% e l'11,5%, mentre per quanto riguarda i valori unitari di vendita il valore aggiunto oscilla tra il 9,5% e il 10%, con punte del 12%. Si ipotizza che Milano supererà le 27.500 compravendite nel 2030, con una parte della domanda traslata sulla locazione. Del compravenduto circa 3.100 riguarderanno immobili nuovi (oltre il 10% del totale) e 470 servizi con residenze nella forma più evoluta (circa il 15% della nuova offerta immobiliare).
Lo sviluppo del settore residenziale nel prossimo decennio «sarà inevitabilmente legato all'offerta da parte del mercato di forme evolute di abitazioni, studentati, short-term-rent, co-living e co-housing, multifamily e build to rent, con servizi e tagli di alloggi diversificati per ospitare i giovani e i diversi tipi di famiglie, e di senior housing per offrire luoghi di condivisione e servizi ad anziani autosufficienti che non vogliono rinunciare all'autonomia». Lo ha detto Francesca Zirnstein, direttore generale Scenari Immobiliari, durante il Forum annuale in corso a Santa Margherita Ligure, sottolineando che i servizi aggiuntivi rispetto al solo immobile “sono il minimo comun denominatore che l'offerta di case del futuro dovrà dare e in quest'ottica la scelta di locazione gestita presenta vantaggi innegabili: flessibilità, accesso a servizi altrimenti fuori budget per la maggior parte degli utenti, possibilità di abitare in contesti nei quali sarebbe impossibile comprare casa, oltre ovviamente all'assenza di spese di manutenzione straordinaria”.
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