politica

CasaPound e Forza Nuova, oscurati i profili social. «Facebook ci blocca, è di sinistra»

Bloccato l’account ufficiale dell’organizzazione di estrema destra, oltre ai profili di diversi esponenti nazionali e locali. Il social: «No a linguaggio d’odio, misure a tutela degli utenti»

di Ma.l.C.

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3' di lettura

Presenti in piazza, oscurati sui social. Una decina di profili Facebook e Instagram dell’organizzazione di estrema destra CasaPound e di Forza Nuova sono stati oscurati nelle ultime ore ad opera della stessa piattaforma social, in ottemperanza alle regole che il network fondato da Mark Zuckerberg ha messo in campo negli ultimi anni, per arginare i messaggi che incitano all’odio e alla violenza. A essere bloccati i profili ufficiali delle due formazioni politiche e quelli di alcuni esponenti locali di CasaPound. Compresa la pagina ufficiale “CasaPound Italia”, seguita da 280mila follower e cui lo stesso social media aveva attribuito la spunta blu che certifica l’ufficialità della pagina.

La reazione di CasaPound
«Ci cancellano perché oggi eravamo in piazza contro il” governo” - fanno sapere da Casapound -. Siamo di fronte ad un attacco discriminatorio dal parte dei colossi del web». CasaPound invoca l’articolo 21 della Costituzione italiana sulla libertà di espressione e annunciano contromisure: «Sarà ora nostra premura segnalare tale comportamento direttamente agli amministratori globali del social, direttamente alla punta più alta della piramide Zuckerberg, e portare in sede legale italiana quanto avvenuto, per rivendicare libertà di pensiero, diritti politici e diritti dei consumatori».

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«È un abuso, commesso da una multinazionale privata in spregio alla legge italiana. Uno sputo in faccia alla democrazia”. Lo scrive su Twitter il segretario di Casapound, Simone Di Stefano.

La risposta di Facebook
«Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Per questo motivo - fa sapere un portavoce di Facebook - abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose, che vieta a coloro che sono impegnati nell'”odio organizzato” di utilizzare i nostri servizi.

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Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia. Gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram».

«Che succede?» Le reazioni
La decisione di oscurare una serie di account dell’organizzazione di estrema destra colpisce anche gli esponenti del centro sinistra: «Tardi. Ma meglio tardi che mai - dice Dario Parrini del Pd -. È l'unico commento
che mi viene da fare alla decisione di Facebook e Instagram di chiudere decine di pagine e profili legati a CasaPound. L'apologia di fascismo in Italia non è un'opinione. È un reato». Interviene anche l’altro esponente del Emanuele Fiano (più volte nel mirino di CasaPound) che chiede di conoscere cosa era stato pubblicato su quei profili per indurre la decisione di Facebook ad oscurare i profili: «Che succede? È un fatto molto pesante, non può essere un caso, all'origine del quale devono esserci ragioni gravi. Vogliamo capire».

I precedenti
Non è la prima volta che Facebook prende provvedimenti nei confronti del movimento di estrema destra. Ad aprile dello scorso anno, poco prima delle elezioni Europee, la stessa decisione era stata presa dal social network nei confronti dei profili di alcuni esponenti della tartaruga frecciata (il simbolo del movimento). «È chiara la presenza - spiegavano da Casapound - di un disegno ben preciso che mira a cancellare le voci dissonanti rispetto alla narrazione dominante». E, anche in quel caso, Facebook aveva spiegato che «quando una pagina o una persona infrange ripetutamente queste regole, come capitato in questo caso, la rimuoviamo».

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