Residenziale

Case, tornano a crescere i prezzi di Roma (in centro)

Secondo il report di Scenari Immobiliari e Fabrica Immobiliare Sgr, gli aumenti delle abitazioni potrebbero arrivare a +15% nei prossimi 5 anni. Ma i valori aumentano in centro mentre in periferia calano

di Laura Cavestri

(Mimmo Frassineti / AGF)

4' di lettura

Dodici università e mancano gli studentati. Oltre mille hotel ma pochi grandi brand internazionali. Tornare a pensare come una grande capitale europea. Con la firma di Mario Draghi sulla candidatura all’Expo 2030, Roma deve ritrovare ottimismo e orgoglio. Soprattutto ricostruire una narrazione di sè capace di superare cinghiali e cassonetti e attrarre, oltre ai turisti, anche gli investimenti internazionali (che oggi sono meno di quelli che approdano a Lisbona). Una città in cui i prezzi delle case crescono in centro e semicentro, ma che non riesce a mettere in cantiere operazioni di rigenerazione urbana capaci di trascinare verso l’alto anche le periferie. Le quali si deprezzano.

A fotografare le prospettive di crescita dell’immobiliare a Roma, a 10 anni, i suoi punti di forza e di debolezza, è il Report “Roma 2030”, presentato da Scenari Immobiliari e Fabrica Immobiliare Sgr.

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Le contraddizioni

Se nel 2020, solo sul fronte immobiliare, gli investimenti , in Italia, sono stati pari a 8,2 miliardi di euro (un calo di quasi un terzo rispetto al record storico dei 12 miliardi del 2019), il 61% sono finiti in Lombardia (e in particolare a Milano), mentre verso la Capitale si è diretto il 13,6% del totale nazionale degli investimenti.

«L'effetto Expo ha triplicato gli investimenti immobiliari degli investitori a Milano – ha detto Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – : tra il 2010 e il 2015 gli investimenti erano vicini a 10 miliardi di euro complessivi. Tra il 2015 e il 2021 hanno superato i 31 miliardi di euro. Effetti sicuramente positivi si potrebbero avere anche dall'Expo 2030 a Roma».

Da 10-15 anni la città soffre un forte rallentamento negli investimenti e una crescita dei problemi della macchina amministrativa. Ma ha un patrimonio storico e architettonico unico al mondo, un’attrattività turistica che ha portato 46,5 milioni di presenze in città nel 2019, con 1.036 hotel e 51mila camere, da Fiumicino sono transitate 43,5 milioni di persone, ci sono 162 mq verde per abitante. E ancora: 12 università per 190mila studenti, 30 strutture ospedaliere e 11.500 posti letto.

Eppure, gli investimenti degli investitori internazionali italiani ed esteri verso la città di Roma si sono rivolti, negli ultimi anni, per la metà circa verso il settore uffici (55,1% nel 2020), seguito dagli immobili per il commercio (16,7%), la logistica (11,7%) e il ricettivo (8,5 per cento). La ripartenza scommette soprattutto, su due asset: il residenziale e gli hotel.

Case, il gap centro-periferia

Le compravendite pre-covid avevano raggiunto le 36mila. Si prevede che entro il 2023 superino le 40mila.
«Anche se Roma ha sofferto di una mancanza di visione e pianificazione strategica in grado di farla evolvere a una velocità adeguata al momento storico – ha detto ancora Breglia – nella capitale sono sufficienti vent'anni per ripagare un investimento immobiliare standard con il reddito da locazione, a fronte di periodi ben più lunghi in città come Berlino,
Parigi, Madrid o Londra».
«Crediamo che i privati – ha sottolineato Giovanni Maria Benucci, amministratore delegato di Fabrica Immobiliare Sgr - anche in un contesto in cui la governance si è spesso dimostrata non all'altezza – possano e debbano fare la propria parte».

Dopo un periodo di stabilità dei prezzi medi degli immobili in centro città, con un calo della periferia, si prospetta un rimbalzo tra i più elevati in Europa. Le previsioni di crescita danno un incremento potenziale del 15,4% in cinque anni, secondo solo a Parigi (con +19,3 per cento).
A metà 2021, i prezzi medi delle abitazioni a Roma sono pari a 9.150 euro/mq nelle zone centrali, 6.780 euro/mq nelle zone semicentrali e 3.575 euro/mq in periferia. La crescita in centro negli ultimi 5 anni è stata superiore al 5%, nonostante le difficoltà dell’ultimo anno, mentre le zone periferiche hanno visto un calo dei prezzi medi superiore al 7 per cento.

I canoni medi sono di 375 euro/mq/anno in centro, 280 euro/mq/anno nel semicentro e 135euro/mq/anno in periferia. Nelle zone centrali la crescita dei canoni medi negli ultimi cinque anni è stata pari al 7,2 per cento. Al contrario, sempre negli ultimi 5 anni, nelle zone periferiche si è osservato un calo di oltre il 12% dei canoni medi. Le difficoltà a operare trasformazioni urbane nel centro rende debole l’offerta. Quantità ma anche qualità. «L’offerta – ha concluso Benucci – è costituita da soluzioni molto tradizionali. Mancano miniappartamenti o abitazioni per affitti brevi. Bisogna dare risposte ai nuovi bisogni, con student e senior housing».

Vivacità negli hotel

Entro l’inizio del 2022 è prevista l’apertura del brand Edition, creato congiuntamente da Marriott International e Ian Schrager e del rinnovato Hotel Ambasciatori, attualmente in fase di ristrutturazione, che riaprirà con il marchio InterContinental.Il periodo di emergenza sanitaria ha posticipato l’apertura dell'hotel La Lama, gestito da Hilton e situato all’Eur. Nel corso del 2022 aprirà anche il nuovo Bulgari Hotel Roma in piazza Augusto Imperatore. Nel quartiere San Lorenzo, nella ex Dogana, l'iniziativa di The Student Hotel porterà sul mercato 444 stanze, entro la fine del 2023. Nello stesso anno aprirà anche il nuovo Rosewood Roma, nella ex sede Bnl di via Vittorio Veneto.

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