piano cashless al via

Cashback, corsa a ostacoli. Boom di accessi e app in tilt

Avvio a singhiozzo. Difficoltà nella registrazione degli strumenti di pagamento che rischiano di aver vanificato il primo giorno di shopping prenatalizio ma le transazioni con i metodi già associati saranno conteggiate

di Giovanni Parente

(ANSA)

3' di lettura

«Non è stato possibile caricare i metodi di pagamento, riprova per piacere». Oppure «Stiamo configurando il cashback: potrebbero esserci disservizi». Sono i messaggi che gli utenti si sono trovati davanti nell’aprire l’app «Io» anche durante la giornata di ieri 8 dicembre. Nonostante gli oltre 2,25 milioni di strumenti di pagamento già attivati (il 51,3% è relativo a carte di debito o di credito), il debutto dell’operazione cashback è stato tutt’altro che una passeggiata di salute con l’applicazione che si è bloccata sul più bello in tanti casi – come segnalato anche sui social – e non ha consentito di registrare gli strumenti di pagamento tracciabili che consentono di partecipare al rimborso di Stato.

Un’occasione persa

Problema non da poco considerando che proprio nella giornata di festa nelle zone gialle in molti hanno iniziato lo shopping natalizio e quindi pensavano di aver già totalizzato “punti” utili per ottenere la prima restituzione in arrivo nel mese di febbraio. Tanto più che non sarà semplicissimo raggiungere le 10 operazioni richieste per dicembre considerate le restrizioni a macchia di leopardo per contenere l’emergenza coronavirus. Quindi si rischia di aver perso un’occasione, anche perché vengono conteggiate le operazioni effettuate dal giorno successivo a quello di attivazione del metodo di pagamento tracciabile.

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L’app «Io» rassicura sul fatto che se i metodi di pagamento sono stati salvati in portafoglio, ma sono segnalate difficoltà, le transazioni saranno comunque registrate ai fini del programma.

Effetto imbuto al debutto

Nonostante le rassicurazioni arrivate in serata da fonti di Palazzo Chigi sulla risoluzione dei problemi di rallentamento (è possibile che «alcuni disagi si manifestino anche nelle prossime ore, ma si continua a lavorare per risolvere nel più breve tempo possibile tutti i disservizi» che comunque già «sono stati mitigati dall’attività che PagoPa Spa sta effettuando insieme al partner tecnologico Sia Spa») la sensazione è che l’alta aspettativa legata all’iniziativa (sono stati raggiunti i 7,6 milioni di download dell’App e picchi di oltre 14mila operazioni al secondo nella sezione portafoglio) abbia di fatto creato un effetto imbuto proprio al momento del debutto.

Chi non è riuscito a registrarsi

In realtà, c’è stato anche chi con molta sorpresa ha scoperto di non potersi ancora registrare. Sono giunte, infatti, segnalazioni legate al rilascio dello Spid (il principale canale d’accesso insieme alla Carta d’identità elettronica) o per questioni anagrafiche (ad esempio un nome composito scritto separato invece che unito o ancora l’indicazione «località» non riconosciuta per la residenza) o per questioni legate ai tempi di attesa tra la prima e la seconda fase di acquisizione dell’identità digitale. Aspetti sintomatici del fatto che la semplificazione attraverso la digitalizzazione dei rapporti con la Pa non è un obiettivo scontato da raggiungere, anche in considerazione della data spartiacque del 28 febbraio 2021 quando Spid e Cie diventeranno le uniche chiavi d’accesso per il dialogo telematico con le pubbliche amministrazioni.

Le spese che non partecipano al cashback

Ma tornando allo specifico del cashback non c’è solo l’ostacolo tecnologico da superare o almeno da tenere in considerazione. Le regole del “gioco” prevedono, ad esempio, che non tutte le operazioni tracciabili potranno partecipare al rimborso del 10% (su una spesa complessiva nel periodo di 1.500 euro). Le Faq diffuse sul sito di «Io» precisano chiaramente che gli addebiti diretti su conto corrente, come i bonifici, sono esclusi dal programma, così come le operazioni relative a pagamenti ricorrenti, con addebito su carta o su conto corrente. E non concorrono al rimborso neanche i pagamenti o le ricariche effettuate presso uno sportello Atm (Automated teller machine), ossia gli sportelli automatici delle banche.

Anche se può sembrare superfluo, registrare due o più carte non garantisce maggiori rimborsi. È il singolo cittadino, infatti, a partecipare al cashback a prescindere dalla quantità dei suoi metodi di pagamento. Tutte le transazioni effettuate da ogni singolo cittadino saranno conteggiate cumulativamente. Gli eventuali rimborsi vengono riconosciuti all’individuo grazie all’associazione con il suo codice fiscale.

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