GDF negli uffici di Fidirevisa

Caso Cardon, tra le carte dell’indagine spunta la fiduciaria del finanziere Tettamanti

di Angelo Mincuzzi

4' di lettura

Tra le carte della Cardon Investment e della Petroserve Holding, società che secondo la procura di Milano sarebbero state controllate fino al 2014 da Marie Magdalena Ingoba, moglie dell'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi, spunta il nome della Fidinam, la fiduciaria svizzera fondata e presieduta dall'avvocato-imprenditore ticinese Tito Tettamanti.

La Guardia di Finanza si è presentata negli uffici della Fidirevisa Italia, in via Senato a Milano, dove ha acquisito la documentazione relativa alla Morefill East Invest BV, una società olandese le cui quote sono state intestate fiduciariamente alla Fidirevisa dal 2006 al gennaio 2010, quando la società è passata alla Cardon Investment cambiando nome in Petroserve Holding. La procura di Milano sta indagando su questo fronte anche in Lussemburgo e in Olanda.

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Fidirevisa Italia fa parte del gruppo svizzero Fidinam, una delle 10 fiduciarie più importanti in Svizzera. Ha sedi in dodici paesi nel mondo ed è stata fondata nel 1960 da Tito Tettamanti. Avvocato, imprenditore ed ex politico del Partito popolare democratico svizzero, Tettamanti è un nome noto alle cronache finanziarie per le scalate e la gestione di alcune importanti imprese elvetiche, come Sulzer, Saurer, Rieter, Ascom Holding e il giornale di Basilea, il Basler Zeitung.

Nella Saurer, holding di componentistica per auto, Tettamanti aveva come socio Vittorio Ghidella, l'ex amministratore delegato di Fiat Auto e “padre” della Uno estromesso dalla casa automobilistica nel 1988 per divergenze con l'allora numero uno del gruppo Cesare Romiti.

Nella sua lunga attività, Tettamanti ha costituito nel 1959 lo studio legale Tettamanti-Spiess-Dotta ed è stato per anni azionista della Banca Svizzera Italiana, controllata da Generali dal 1998 al 2015.

Attorno alla Fidinam e allo studio legale di Lugano sono passate alcune delle vicende politiche e giudiziarie più importanti della storia d'Italia. Giangiorgio Spiess, socio di Tettamanti, è stato uno degli avvocati del capo della P2, Licio Gelli, mentre un altro legale dello studio, John Rossi, era il difensore dell'architetto Silvano Larini, titolare del conto Protezione attraverso il quale tra il 1980 e il 1981 il Psi di Bettino Craxi ricevette 7 milioni di dollari da Roberto Calvi.

Nella Fidinam si era imbattuto anche l'attuale procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco, quando agli inizi degli anni Novanta indagava sulle tangenti Enimont e poi ancora, dieci anni dopo, durante l'inchiesta sul crack della Parmalat. Fidinam era la fiduciaria di Calisto Tanzi.

Interpellato dal Sole 24 Ore, il presidente di Fidirevisa Italia, Giorgio Antonini, conferma la visita della Guardia di Finanza: «Hanno acquisito i documenti della Morefill e hanno riscontrato che Fidirevisa ha rispettato tutte le procedure e le normative antiriciclaggio. Tutto è stato svolto in maniera regolare. Avevamo un mandante, che era italiano, e abbiamo svolto correttamente il nostro lavoro di fiduciari. Non posso dire per conto di chi le azioni erano intestate fiduciariamente».

Petroserve Holding è la società operativa della Cardon Investment e controlla a sua volta numerose società in Nigeria, Gabon, Congo, Ghana, Emirati Arabi, Mozambico e Angola che prestano i loro servizi alle compagnie petrolifere impegnate nell'estrazione di idrocarburi in Africa, Eni compresa.

Nei primi giorni del 2010 le azioni della Petroserve Holding sono al centro di improvvisi passaggi di proprietà. Il 15 gennaio il controllo della società passa da Fidirevisa a Swifterberg Capital BV – le azioni passano dunque dall'Italia all'Olanda - e due settimane dopo, il 29 gennaio, entra in scena la lussemburghese Cardon Investment che ne diventa azionista al 100%.

Secondo il procuratore aggiunto di Milano, Fabio De Pasquale, e i pm Sergio Spadaro, Isidoro Palma e Paolo Storari, la Cardon Investment avrebbe avuto tra i suoi azionisti fino al 2014 Marie Magdalena Ingoba. Nulla di male, se non fosse che la Cardon avrebbe affittato a Eni Congo SA navi e logistica per un controvalore di circa 105 milioni di dollari dal 2012 (quando Descalzi ricopriva l'incarico di capo settore esplorazione e produzione di Eni) fino al 2017. Marie Ingoba, tramite il suo legale Nadia Alecci, ha smentito di aver mai avuto un ruolo nella Cardon Investment: «Non ho mai avuto a che fare con questa società», ha affermato. I documenti ufficiali disponibili presso i registri commerciali in Lussemburgo e in Olanda sembrano darle ragione.

Il legame tra Cardon, Petroserve e il gruppo Fidinam si sviluppa anche attraverso un'altra fiduciaria lussemburghese, la Fiducenter, che condivide con Fidinam lo stesso indirizzo nel Granducato, in rue de l'Eau 18, e che opera come corrispondente della stessa Fidinam. Marc Koeune, managing director della Fiducenter è uno degli amministratori della Cardon Investment e lo è anche della Fidinam Services et Participations, azionista di controllo di Fidirevisa Italia.

Koeune è stato anche direttore – insieme a Giorgio Antonini – della Starlife, la società lussemburghese attraverso la quale la famiglia Ligresti controllava un consistente pacchetto azionario della Premafin.

Risalire ai reali azionisti della Cardon è impossibile ma il filo delle società che la controllano porta alla lussemburghese Jmcps Holding e, infine, al Bureau Ecosse, un ufficio virtuale che ospitava decine di società all'interno dell'Huntley Business Center, in un centro rurale di 4.800 anime nella Scozia nord-occidentale a 40 miglia da Aberdeen. Bureau Ecosse è stato liquidato il 15 gennaio 2010, lo stesso giorno in cui il controllo di Petroserve Holding è passato da Fidirevisa a Swifterberg Capital BV. Ma forse sono solo coincidenze.

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