ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’omicidio del 2009

Caso Cucchi, la Cassazione dichiara prescritta l’accusa di falso per 2 carabinieri

Nel processo di appello bis Roberto Mandolini e Francesco Tedesco erano stati condannati per il reato di falso

Cucchi, 3 carabinieri a rischio processo per depistaggio

2' di lettura

La Cassazione ha dichiarato prescritto il reato di falso per i carabinieri Roberto Mandolini e Francesco Tedesco già condannati in uno dei processi per la morte di Stefano Cucchi. I giudici della Suprema Corte hanno quindi annullato senza rinvio, riconoscendo il reato estinto per prescrizione, in relazione alla sentenza di appello bis che aveva inflitto tre anni e sei mesi a Mandolini e due anni e 4 mesi a Tedesco. Il maresciallo Mandolini era il comandante della stazione dei carabinieri dove fu portato Cucchi dopo il fermo. All’appello bis fu condannato con l’accusa di avere falsificato il verbale d’arresto di Cucchi. Tedesco è il militare dell’arma che con le sue dichiarazioni aveva fatto riaprire le indagini.

«Roberto Mandolini. Colpevole e salvato dalla prescrizione» ha scritto su Facebook Ilaria Cucchi, sorella di Stefano e senatrice indipendente di Avs, postando una foto di Mandolini.

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"Roberto Mandolini. Colpevole e salvato dalla prescrizione". Così su Facebook Ilaria Cucchi commenta, postando una foto di Mandolini, la decisione della Cassazione di dichiarare prescritta l'accusa nei confronti del carabiniere. Il maresciallo Roberto Mandolini era il comandante della stazione dei carabinieri dove fu portato Cucchi dopo il fermo.

La difesa di Mandolini: sentenza pilatesca

«È una sentenza pilatesca, come al solito la Cassazione non ha avuto coraggio, avrebbe dovuto annullare senza rinvio la sentenza per insussistenza del fatto. Così invece è un colpo al cerchio e uno alla botte, la Cassazione non sorprende mai» è il commento dell’avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore di Mandolini.

4 aprile scorso, giorno in cui ha reso definitive le sentenze a 13 e 12 anni per militari dell’Arma, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati di omicidio preterintenzionale in quanto ritenuti gli autori materiali del pestaggio del geometra trentenne avvenuto il 15 ottobre del 2009 nella caserma Casilina dove era stato portato dopo il fermo effettuato durante un controllo in cui fu trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Cucchi venne picchiato, preso a calci e pugni.

Le condanne per omicidio

Ad aprile 2022 la Cassazione avevo reso definitive le sentenze a 13 e 12 anni per militari dell’Arma, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati di omicidio preterintenzionale in quanto ritenuti gli autori materiali del pestaggio di Cucchi avvenuto il 15 ottobre del 2009 nella caserma Casilina dove il geometra era stato portato dopo il fermo effettuato durante un controllo in cui fu trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Cucchi venne picchiato, preso a calci e pugni. Per la Cassazione il pestaggio è stato la «causa primigenia» di una serie di «fattori sopravvenuti», tra i quali le «negligenti omissioni dei sanitari» che causarono la morte di Cucchi che morì dopo una settimana dall’arresto mentre era ricoverato all’ospedale “Pertini” il 22 ottobre 2009.

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