ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa presunta trattativa

Caso Metropol, archiviata l’inchiesta sui fondi russi della Lega. Gip: «Obiettivo era finanziamento ma non è stato raggiunto»

Tweet di Salvini: «Sui fondi russi aspettiamo scuse e facciamo querele»

Fondi russi, Salvini: Lega risponde a italiani, basta chiacchiere

3' di lettura

Si chiude con un’archiviazione l’inchiesta sul caso Metropol, ossia la presunta trattativa, avvenuta all’hotel di Mosca con un incontro del 18 ottobre 2018, tra il presidente dell’associazione LombardiaRussia Gianluca Savoini, l’avvocato Gianluca Meranda, l’ex bancario Francesco Vannucci e tre presunti intermediari russi su una compravendita di petrolio che, stando ad un audio, avrebbe dovuto avere lo scopo di alimentare con 65 milioni di dollari le casse della Lega. Lo ha deciso il gip di Milano Stefania Donadeo che ha accolto la richiesta dei pm, archiviando le posizioni dei tre italiani indagati per corruzione internazionale.

Il decreto del giudice

Stamani il giudice ha depositato il decreto con cui, in accoglimento della richiesta dell’aggiunto Fabio De Pasquale e dei pm Giovanni Polizzi e Cecilia Vassena, ha disposto l’archiviazione dell’accusa per Savoini, difeso dal legale Lara Pellegrini, e per Meranda e Vannucci, rappresentati dall’avvocato Ersi Bozheku. È stato accertato, avevano scritto i pm nella richiesta depositata a metà gennaio, che i tre “mediatori italiani legati alla Lega”, tra cui Savoini, anche ex portavoce di Matteo Salvini, si mossero per “concludere transazioni commerciali con fornitori russi di prodotti petroliferi con l’obiettivo di ricavare ingenti somme” da destinare al “finanziamento del partito politico”. Ed è “verosimile”, scrisse la Procura, che il leader leghista “fosse a conoscenza delle trattative portate avanti” per “assicurare” quegli “importanti flussi finanziari”. Anche se “non sono mai emersi elementi concreti sul fatto che il segretario della Lega abbia personalmente partecipato” o “fornito un contributo”. Salvini non è mai nemmeno stato indagato nell’inchiesta.

Loading...

I chiarimenti dei pm

Dall’altro lato, i pm avevano chiarito anche perché non fosse possibile nemmeno portare a processo l’accusa di corruzione internazionale a carico dei tre indagati: non è mai stato individuato, infatti, un pubblico ufficiale russo (necessario per la configurazione del reato) come destinatario di parte delle presunte tangenti. Dagli atti erano emersi, comunque, dei “contatti” tra Savoini e gli altri e Salvini e il ruolo nella “operazione” di Alexander Dugin, il politologo ultranazionalista vicino a Putin e padre di Darya, uccisa lo scorso agosto in un attentato a Mosca. Lo stesso Dugin, hanno ricostruito i pm, partecipò “alla trattativa per la vendita” di petrolio in rappresentanza “di alti esponenti dell’establishment russo”. L’inchiesta era nata dopo che un audio dell’incontro al Metropol, registrato da Meranda e consegnato da lui ad alcuni giornalisti, era stato pubblicato da un sito americano. Ci fu, secondo i pm, una “prova generale”, ma poi l’affare sul petrolio da un miliardo e mezzo di dollari, con fondi neri per almeno “63 milioni”, non andò in porto.

Obiettivo non raggiunto era finanziare la Lega

È emerso dalle indagini. scrive il Gip, che gli “atti posti in essere erano inequivocabilmente diretti verso l’obiettivo finale di finanziare illecitamente il partito Lega, grazie ai rapporti che Savoini, presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia, aveva saputo tessere con influenti personaggi del mondo politico, economico, culturale russo”. Ma “detti atti non possono qualificarsi idonei a raggiungere, almeno potenzialmente, lo scopo non essendosi conclusa non solo la fase finale di destinazione di una certa percentuale” alla Lega “ma neanche l’operazione principale di compravendita” di petrolio.

Il tweet di Salvini

“Archiviata l’inchiesta sui presunti fondi russi del caso Metropol. Adesso aspettiamo le scuse di tanti, e prepariamo le querele per molti”. È questo il commento su Twitter del leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti