Cassazione: presentato il quesito referendario per legalizzare l’eutanasia
Raccolta delle firme nei mesi di luglio, agosto e settembre
di N.Co.
I punti chiave
- Proposta di legge ferma in Parlamento dal 2013
- Raccolta di firme fra luglio e settembre
- Cappato: «Serve una legge sul modello olandese»
- + Europa nel comitato promotore
2' di lettura
É stato depositato questa mattina in Corte di Cassazione, promosso dall'associazione Luca Coscioni, il quesito referendario per la legalizzazione dell'eutanasia. Il quesito chiede la parziale abrogazione dell'articolo 579 del codice penale (”omicidio del consenziente”) e prevede che siano invece mantenute le aggravanti nel caso in cui siano coinvolte persone fragili. A sostegno dell'iniziativa, tra gli altri, ci sono Mina Welby, i genitori e la sorella di Luca Coscioni, e Valeria Imbrogno, compagna del Dj Fabo, oltre ai radicali e una rappresentanza trasversale di esponenti politici.
Proposta di legge ferma in Parlamento dal 2013
«Chiediamo l'abrogazione dell'articolo 579 del Codice penale», ha detto Filomena Gallo, leader dell'Associazione Luca Coscioni, fuori dalla Cassazione. «Sono passati 15 anni e non si è fatto nulla nonostante una proposta di legge di iniziativa popolare che giace in Parlamento dal 2013. I malati - ha detto la Gallo - chiedono di veder affermata la priorità libertà, non c'è più tempo. Oggi interveniamo con questo deposito per la legalizzazione dell'eutanasia».
Raccolta di firme fra luglio e settembre
Ci sarà una raccolta firme nei mesi di luglio, agosto e settembre, ha sottolineato Filomena Gallo, «perché in base alle norme del nostro Paese possiamo depositare le firme entro il 30 settembre di quest'anno. Se non sarà rispettato questo termine, tra elezioni del presidente della Repubblica e nuova tornata elettorale, dovremo rimandare tutto al 2023».
Cappato: «Serve una legge sul modello olandese»
«Devo dire - ha aggiunto Gallo - che in questi ultimi anni anche il mondo della politica si è interessato all'argomento. Vari parlamentari, tra cui il presidente Fico, si sono impegnati in questa lotta e auspichiamo che presto ci sia una vera e propria legge. Per ora, intervenendo sul Codice penale, di fatto manteniamo le tutele per le persone più fragili che non hanno il tempo di poter aspettare». Presente anche Marco Cappato, uno dei volti più noti dell'associazione, che ha ribadito l'importanza del referendum. Cappato ha sottolineato che, in ogni caso, «in futuro sarà necessaria una vera e propria legge sul modello olandese».
+ Europa nel comitato promotore
«+Europa ha depositato - insieme ad altre organizzazioni politiche e all'associazione Luca Coscioni - il quesito referendario per chiedere ai cittadini di sottoscrivere la depenalizzazione dell'eutanasia. Una libertà fino ad oggi negata, o esercitata di nascosto, nelle case e negli ospedali, di cui può usufruire solo chi può permettersi un viaggio in Svizzera. Una libertà civile che non può più attendere», ha detto la presidente e segretaria pro-tempore di +Europa Simona Viola. «Dopo la pressante e inascoltata richiesta della Corte Costituzionale di disciplinare con legge il diritto all'eutanasia e la mancata calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare sulla eutanasia che ha raccolto 67.000 firme - conclude Viola - non resta che l'arma referendaria».
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