VERTENZE

Castelfrigo, la protesta dei lavoratori della logistica sbarca a Montecitorio

di Natascia Ronchetti

2' di lettura

Arriva fino a Montecitorio la protesta dei lavoratori della logistica in appalto dell’azienda Castelfrigo di Castelnuovo Rangone, nel distretto delle carni della provincia di Modena. A pochi giorni dall’incontro in Regione durante il quale i vertici delle due cooperative Ilia D.A. e Work Service hanno confermato il licenziamento collettivo dei 127 soci lavoratori delle due imprese, in una sessantina si sono radunati davanti alla Camera dei deputati per poi essere accolti dal presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano. Al centro della vertenza che sta infiammando il cluster emiliano non c’è solo la salvaguardia dei posti di lavoro ma anche l’emergenza generata dal fenomeno delle cosiddette cooperative spurie che, secondo i lavoratori e i sindacati, gestiscono la logistica.

«Un sistema ai cui vertici c’è il consorzio Job Service, considerato uno degli artefici – dice Marco Bottura, segretario della Flai-Cgil di Modena – di un meccanismo di scatole vuote. Le cooperative aprono e chiudono a rotazione, per vanificare le sanzioni che vengono comminate dall’Ispettorato del lavoro e dall'Agenzia delle Entrate e che sono comunque sempre inferiori al risparmio ottenuto sul costo della manodopera». Risparmio che, secondo le stime dei sindacati, si aggirerebbe intorno ai 2,5 milioni di euro all'anno ogni 100 dipendenti.

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Le due coop nel mirino, la Ilia D.A. e la Work Service hanno annunciato la cessazione dell’attività, dopo la disdetta del contratto d'appalto alla Castelfrigo arrivata dallo stesso consorzio, alzando un muro anche di fronte alla richiesta di ricorso agli ammortizzatori sociali. Ora l’obiettivo delle organizzazioni sindacali è la stessa azienda Castelfrigo «che deve essere coinvolta in quanto committente per la salvaguardia dei posti di lavoro», prosegue Bottura. Per le maestranze l'azienda del distretto avrebbe infatti il potere contrattuale per decidere che tipo di appalto concordare e per garantire un equo trattamento ai lavoratori in appalto. La protesta non sembra destinata a spegnersi. È prevista infatti un’altra assemblea durante la quale saranno decise le ulteriori mobilitazioni. Mentre il 4 dicembre inizierà l’audizione dei lavoratori da parte della commissione Politiche del lavoro e della legalità della Regione.

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