Universitari, Cattaneo (Fi): «Sgravi Imu a chi affitta e zero oneri per chi costruisce studentati»
Per il deputato ed ex sindaco di Pavia bisogna puntare su strumenti immediati ed esperienze di successo da mettere a sistema senza aspettare i tempi lunghi degli investimenti pubblici
di Marzio Bartoloni
3' di lettura
«Più che parlare di riconversione di caserme, ricorso al demanio e appalti pubblici che saranno pronti solo tra diversi anni e con tante incognite visto i risultati attuali nella gestione dell’edilizia popolare bisogna pensare a misure immediate come gli sgravi per i locatari che affittano agli studenti o a strumenti già sperimentati in alcuni Comuni per l’edilizia privata con vincolo di destinazione per i servizi universitari. Infine c’è la strada del potenziamento dei collegi». Così Alessandro Cattaneo deputato e vice coordinatore nazionale di Forza Italia, consiglia di affrontare subito - «senza ideologismi e con concretezza» - l’emergenza caro affitti degli studenti. Un tema che da ex sindaco di una città a forte vocazione universitaria come Pavia conosce molto bene.
Cominciamo dagli affitti. Come calmierarli?
Uno strumento è quello di incentivare i piccoli proprietari che a volte tengono sfitte le case perché terrorizzati da tasse e morosità. Già oggi ci sono alcune agevolazioni per il locatario che affitta a studenti, ma si può a esempio valutare lo sgravio Imu per chi affitta con prezzi calmierati oppure una cedolare secca ancora più agevolata. Certo bisogna valutare i mancati introiti per i Comuni, ma ricordandoci che il minor gettito può essere compensato dall’emersione di tanti affitti oggi in nero
E poi?
Ci sono esperienze positive in Comuni a forte vocazione universitaria come la città di Pavia di cui sono stato sindaco che possono essere messe a sistema. Si può puntare a esempio sulla concessione di terreni per l’edilizia privata con il vincolo di destinazione d’uso a servizi universitari per studenti e docenti per costruire immobili sia per la vendita che per l’affitto.
Con quali agevolazioni per chi costruisce?
Si può intervenire sugli oneri urbanistici che deve pagare il costruttore che possono essere azzerati a condizione che queste agevolazioni si tramutino in prezzo calmierato in caso di vendita o affitto per lo studente. È una strada che già diversi comuni hanno seguito con successo.
Ma che tipo di edifici sono?
Sono dei veri e proprio studentati: possono essere condomini magari di cinque piani dove al piano terra si realizzano dei servizi comuni come lavanderie, parcheggio biciclette, sale studio e ricreative. Po sugli altri piani si costruiscono tanti monolocali di piccola taglia dove dentro c’è l’essenziale per uno studente.
Chi può investire?
Su questo terreno ci sono grandi opportunità nel mercato se si riescono ad attrarre gli investitori dei grandi fondi immobiliari e delle Sgr che possono avere una grande capacità di fuoco e quindi fare investimenti per grandi numeri. Tra l’altro in Italia abbiamo già dei fondi immobiliari a vocazione pubblica come Invimit o Cassa depositi e prestiti. Bisogna solo attivarli. E poi ci sono grandi società che si possono occupare della gestione di questi edifici e che sono già presenti in Italia.
Con che tempi e risultati?
Se c’è la volontà politica non ci vogliono tempi lunghi. Oggi con questi strumenti in Italia si copre una percentuale del mercato immobiliare studentesco che è a malapena la metà di quello europeo. Ecco vorrei che ci allineassimo almeno alle percentuali europee e con un po’ di ambizione e una visione moderna e non ideologica quelle percentuali le possiamo superare.
Il pubblico non può fare nulla?
Credo che se vogliamo puntare su questa strada bisogna rafforzare gli Idisu, gli isitituti per il diritto allo studio, in modo che si potenzi poi il sistema dei collegi universitari. A esempio a Pavia su questo siamo un modello con ben 18 collegi che ospitano studenti bisognosi e meritevoli. È un sistema che garantisce due benefici: risponde auna domanda abitative e in seconda battuta offre un grande valore aggiunto a chi vive in una realtà come il collegio.
Quale?
Chi entra in un collegio vive una esperienza di un campus. Si tratta di una enorme esperienza educativa soprattutto in un mondo come quello di oggi in cui bisogna avere più competenze trasversali e il collegio ti offre questa esperienza perché fa vivere fianco a fianco un ingegnere e un biologo, un filosofo e un medico e questo ambiente aiuta ad avere una mente elastica e magari a creare iniziative imprenditoriali come delle nuove start up.
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