ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl presidente di Farmindustria

Cattani: «Niente allarmi: i farmaci ci sono, se non si trovano il medico darà una alternativa»

Il numero uno dell’industria farmaceutica rassicura sull’allerta per la carenza dei farmaci provocata dall’alta domanda di medicinali e dalle difficoltà delle filiere

di Marzio Bartoloni

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

«No ad allarmi ingiustificati: i farmaci ci sono, non bisogna spaventare le persone che altrimenti potrebbero correre a fare scorte inutili e questo sarebbe davvero insensato: se in farmacia non si trova temporaneamente un farmaco è bene affidarsi al medico che può valutare le alternative che certo non mancano e può prescrivere caso per caso un farmaco equivalente altrettanto valido e disponibile». Così il presidente di Farmindustria Marcello Cattani rassicura gli italiani sull’allarme carenza dei farmaci al centro di un primo incontro del «tavolo permanente» appena convocato dal ministro della Salute Orazio Schillaci

Ma quante e quali sono le effettive carenze?

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Rispetto alle oltre 3mila carenze formalmente indicate nell’elenco dell’Agenzia del farmaco quelle effettive sono molte meno. Sono alcune centinaia e si possono sostituire tutte con terapie alternative altrettanto valide. Le carenze davvero critiche, quelle appunto che non si possono sostituire con altri medicinali, sono alcune decine e sono spesso farmaci molti specifici e particolari come alcuni da usare in sala operatoria e per la rianimazione

Quali sono le categorie di farmaci con le maggiori difficoltà?

Questo è un anno particolare dopo tre anni di protezione e mascherine il Covid e ora anche l’influenza hanno alzato la domanda di farmaci, ma c’è anche la ripresa dei controlli medici e delle cure e quindi ci possono essere delle carenze per alcune categorie: oltre agli antinfiammatori per la cura dei sintomi degli stati influenzali così come gli antibiotici per le forme batteriche si possono registrare delle difficoltà per gli antidepressivi o per gli antipertensivi oltre che neurolettici e diuretici.

Ma quali sono le cause principali di questi rallentamenti?

La domanda di farmaci a partire dalle prime ondate Covid del 2020 è esplosa su scala mondiale e così le filiere produttive sono sotto stress già da allora e in più c’è l’influenza che non abbiamo avuto per tre anni. Poi ci sono le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime che riguardano anche le altre filiere legate prima alla pandemia e poi alla guerra e al caro energia.

E in futuro come si può avviare a questi problemi?

L’Italia è tra i principali produttori di farmaci ma dipende dall'estero per quanto riguarda i principi attivi e il materiale per il packaging. Alcuni paesi stanno investendo moltissimo sulla filiera per rendersi meno dipendenti dalle importazioni ed è quello che dovremo fare anche noi provando a diventare sempre più autonomi su materie prime e principi attivi.

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