Caviro, fatturato a 390 milioni (+8%) trainato dall’export
Per il gruppo cooperativo vinicolo l'Ebitda passa da 27 milioni di euro a 31 milioni e l'utile di esercizio al 31 agosto 2021 è di 8,7 milioni
di Giorgio dell'Orefice
2' di lettura
Trecentonovanta milioni di fatturato (+8%), risultato trainato dall'export che ha messo a segno una crescita del 17% rispetto allo scorso anno. Sono gli ottimi risultati del gruppo cooperativo Caviro, tra le prime cantine italiane per giro d'affari così come emergono dal bilancio approvato questa mattina.
La crescita del Gruppo è stata spinta in particolar modo dalle esportazioni e dalle performance di Caviro Extra la società specializzata in economia circolare. “In un anno in cui i consumi di vino nella grande distribuzione hanno avuto una flessione - ha spiegato il presidente di Caviro, Carlo Dalmonte - abbiamo registrato un deciso aumento sul fatturato trainato principalmente dalle esportazioni. Risultato importante perché lo sviluppo del vino italiano dovrà guardare con sempre maggiore attenzione ai mercati esteri. In generale il Gruppo ha dimostrato grande flessibilità in un anno assolutamente particolare caratterizzato da frenate e ripartenze improvvise. Un legame sempre più stretto con la filiera, i risultati dei tanti investimenti realizzati negli anni per la sostenibilità e una struttura coesa hanno dato concretezza e valore economico alla gestione rendendo Caviro un ‘gigante agile'».
Dai numeri presentati stamani emerge un ulteriore consolidamento del Gruppo con una netta crescita del patrimonio netto, che passa dagli 89 milioni di euro del 2020 ai 123 milioni di euro del 2021 e l'Ebitda che passa da 27 milioni di euro (incidenza sul fatturato del 7,4%) a 31 milioni di euro (incidenza sul fatturato dell'8%). L'utile di esercizio al 31 agosto 2021 è di 8,7 milioni di euro, mentre gli investimenti realizzati dal Gruppo hanno raggiunto quota 22 milioni di euro.
Nel corso della vendemmia 2020 i conferimenti ordinari dei soci sono stati liquidati ad un valore mediamente superiore del 7% rispetto ai prezzi di mercato.
Nel core business del vino (società Caviro, Cesari e Leonardo da Vinci) si è registrata una crescita dell'export del 6% sul mercato estero legata in buona parte delle azioni di diversificazione dei prodotti (nel portafoglio di offerta ci sono produzioni di sette regioni italiane). Il Regno Unito, con una quota del 36% del totale si è confermato il primo mercato di destinazione delle esportazioni, seguito da Stati Uniti (12,5%) e Germania (11,5%). Gli altri principali mercati esteri nel mondo del vino sono, in ordine, Canada, Svizzera, Francia, Giappone, Cina e Russia.
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