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Cdm urgente per la cittadinanza a Indi Gregory, la neonata “incurabile”. Crisanti: trasferirla inutile crudeltà

Il giudice Peel dell’Alta Corte di Londra ne impedisce il trasferimento. L’esecutivo italiano sta trattando da giorni con le autorità inglesi. I genitori vorrebbero portare la piccola all’Ospedale Bambino Gesù di Palidoro dove potrebbe ricevere cure palliative

di N.Co.

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3' di lettura

Corsa contro il tempo del Consiglio dei ministri convocato urgentemente: ha conferito la cittadinanza a Indi Gregory, la neonata di 8 mesi affetta da una malattia rara del Dna mitocondriale ricoverata al Queen’s Medical Centre di Nottingham nel Regno Unito. Doveva essere l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma a occuparsi di lei, ma la battaglia dei genitori Claire Staniforth e Dean Gregory è stata fermata dal giudice Peel dell’Alta Corte di Londra. Peer ha stabilito che la piccola non può essere trasferita in Italia anche se c’è stata la disponibilità dell’ospedale del Vaticano nell’accoglierla, come accaduto nei casi precedenti di Charlie Gard e Alfie Evans. Poi dopo un ricorso dei genitori ha dato qualche giorno in più prima di interrompere per sentenza le cure.

Il conferimento di cittadinanza a Indi

Il Cdm ha conferito la cittadinanza alla piccola Indi sulla base dell’articolo 9 comma 2 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, «in considerazione dell’eccezionale interesse per la comunità nazionale ad assicurare al minore ulteriori sviluppi terapeutici».

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Meloni, fino alla fine farò il possibile per difendere vita di Indi

«Dicono che non ci siano molte speranze per la piccola Indi, ma fino alla fine farò quello che posso per difendere la sua vita. E per difendere il diritto della sua mamma e del suo papà a fare tutto quello che possono per lei». Lo ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni, intervenendo sul caso di Indi Gregory, la bambina inglese di otto mesi affetta da una malattia rara mitocondriale, che dopo il conferimento della cittadinanza italiana potrà essere ricoverata d’urgenza al Bambino Gesù di Roma.

Il giudice assicura la ventilazione fino a lunedì

L’Alta Corte di Londra aveva disposto la sospensione dei trattamenti vitali dalle ore 15 di oggi, 6 novembre, nonostante le richieste della famiglia della bimba di trasferirla in Italia presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma. Il governo, sottolineano fonti di primo piano, sta conducendo questa trattativa da diverse settimane nella massima riservatezza. Dopo il “no”, giovedì, al trasferimento della piccola in Italia chiesto dai genitori, il giudice Robert Peel ha emesso il 5 novembre un ordine per assicurarle la ventilazione artificiale alla neonata fino alle 14 di lunedì (ore 15 in Italia).

Il parere del giudice dell’Alta Corte

I legali che rappresentano i genitori della bambina avevano chiesto al giudice dell’Alta Corte di autorizzare il trasferimento di Indi a Roma per ricevere cure che, a loro dire, potrebbero prolungare la vita della bambina di 8 mesi. Secondo il sistema sanitario britannico Nhs si tratta di una condizione incurabile. L’ospedale Bambin Gesù di Roma si era offerto di fornire cure alla neonata. Il giudice aveva precedentemente autorizzato i medici a ritirare il supporto vitale per la bambina, affermando che le prove mediche erano «unanimi e chiare». Secondo i medici, Indi sta morendo e le cure sono inutili e le causano dolore. «Non c’è nulla che suggerisca che la prognosi di Indi Gregory sarebbe modificata in modo positivo dal trattamento dell’ospedale italiano», ha dichiarato il giudice Peel.

All’ospedale del Vaticano potrebbe ricevere cure palliative

Per i genitori, però, «Indi merita la possibilità di una vita più lunga. Non possiamo obbligare l’Nhs e i tribunali di questo Paese a prendersi cura di Indi, ma insieme possiamo darle una possibilità con un piano di trattamenti davvero straordinario in Italia», ha affermato il padre della neonata, Dean Gregory. A fare da ’ponte’ per la famiglia tra Regno Unito e Italia è l’avvocato ed ex senatore Simone Pillon. «Ora al lavoro per rimuovere i residui ostacoli e portarla presto a Roma», ha scritto su X Simone Pillon, legale italiano della famiglia della neonata inglese, ringraziando il governo, la premie Giorgia Meloni, i ministri e gli italiani.

Crisanti, Gb all’avanguardia, inutile crudeltà portarla in Italia

«Il sistema sanitario inglese è all’avanguardia nel campo della genetica e dell’ingegneria genetica, portare in Italia la piccola Indi è una inutile crudeltà», ha dichiarato a LaPresse Andrea Crisanti, senatore del Pd, per anni a Londra anche come professore dell’Imperial College, parlando della piccola Indi Gregory alla quale è stata conferita la cittadinanza italiana per consentirle il trasferimento in Italia da Londra dove è ricoverata per una malattia genetica rara. «A cosa servono le cure palliative? Penso che da parte del Governo ci sia stata solo una questione politica - ha detto -. Con quale scopo? Solo per avere pubblicità a buon mercato sulla pelle dei genitori della bambina».

A Genova salvata Tafida, una bimba di 5 anni

La storia di Indi è molto simile a quella di altri bambini gravemente ammalati, condannati per sentenza alla sospensione delle cure. Ma c’è chi ce l’ha fatta. Tafida R., 5 anni, musulmana, ottenne nel 2019 la sospensione del verdetto che ordinava lo spegnimento dei macchinari a cui era attaccata e l’autorizzazione al trasferimento all’Istituto Gaslini di Genova. Quasi un anno dopo la bimba fu dimessa e inserita in un programma di riabilitazione.


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