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Cemento, sughero, legno o lana: nuova vita ai materiali con l’innovazione green

L'evoluzione nel mondo dell'arredo all'insegna dell'economia circolare si snoda verso la ricerca, la certificazione e la creazione di prodotti disassemblabili fino al ripensamento dei processi

di Sara Deganello

Costela di Martin Eisler per Tacchini rivista dai Formafantasma

3' di lettura

Ricerca su nuovi materiali, certificazione di quelli utilizzati, prodotti disassemblabili che tengono conto del fine vita fin dal progetto iniziale, ripensamento dei processi di produzione nei casi più innovativi. L’evoluzione verso la sostenibilità del mondo dell’arredo si snoda principalmente su queste direttrici. Come dimostrano alcuni dei nuovi prodotti presentati durante il Salone 2023.

Potenzialmente riutilizzabile è il cemento – una polvere composta da leganti speciali a presa ed idratazione rapida – amalgamato a frammenti di inerti colorati alla base di Pinto (design Skrivo), famiglia di coffee table adatti sia all’indoor sia all’outdoor del marchio veneto Miniforms che arriva a Milano con una nuova collezione tutta improntata sulla circolarità: plastiche riciclate fuse a bassa temperatura (per Superpop) e imbottiti in poliuretano riciclabile (per Nebula). Anche le novità 2023 di Sawaya&Moroni sono presentate sotto un claim che indica la strada: Act Sustainable. La poltroncina Tecla, per esempio, è un’evoluzione del progetto di Mario Cucinella dell’omonima casa in terra cruda stampata in 3D. La stessa tecnologia è utilizzata per questo arredo in plastica riciclata (o legno massello da coltivazioni controllate) che riprende il modello abitativo di Cucinella nelle forma di cupola rovesciata. La plastica riciclata è usata nella seduta Mini Plus, design di Zaha Hadid, mentre il cuoio riciclato nella poltrona e nel divanetto LouLou di William Sawaya, entrambe novità del marchio milanese. Anche Caimi ha lavorato sui materiali, portando in fiera Snowsound Fiber 12, un tessuto fonoassorbente realizzato con il filo Econyl, nato dalla rigenerazione dei rifiuti di nylon provenienti da tutto il mondo, come reti da pesca o moquette usate, tracciabile e restituibile a Caimi a fine vita.

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Amorim Cork Italia, azienda specializzata nella produzione e vendita di tappi in sughero, presenta Circus, seduta realizzata all’interno del progetto Suber Cork’s Second Life che ruota attorno alla trasformazione del sughero proveniente da tappi riciclati. Il pezzo, disegnato da Jari Franceschetto, è realizzato infatti in Core, nuovo materiale composito ottenuto da una specifica granina di sughero riciclato e colle naturali.

Manerba, con il sistema modulare di sedute Super Random disegnato da Gio Tirotto, ha lavorato a un progetto nato a partire dalla curvatura del legno multistrato di betulla FSC certificato. Il prodotto finale, pensato prevalentemente per i luoghi di lavoro, è una panca imbottita totalmente disassemblabile, con le varie parti separabili per garantirne la riciclabilità. Anche la sedia GT01 dello stesso Gio Tirotto per Infiniti, accanto all’ispirazione Bauhaus, pone l’attenzione sulla disassemblabilità di alluminio e multistrato di legno in finitura di rovere: un dettaglio che dà al progetto da una parte la possibilità di ripristinare nel tempo i diversi elementi, dall’altra di smaltirli avviandoli a un eventuale riciclo.

Un ripensamento complessivo, in chiave sostenibile, del processo produttivo di un arredo, nella fattispecie un imbottito, è invece quello che Andrea Trimarchi e Simone Farresin del duo Formafantasma hanno applicato ad alcuni classici di Tacchini. La ricerca dei due designer parte da più lontano, da uno studio sul ciclo di produzione della lana che diventerà una mostra: Oltre Terra, al National Museum of Norway di Oslo. Ripercorre nel metodo quanto i due avevano fatto sull’ecosistema produttivo del legno, con una mostra alla Serpentine di Londra, Cambio, poi replicata in giro per l’Europa – anche con la collaborazione di Artek per la tappa finlandese – e varie altre iniziative. Ora per Tacchini i Formafantasma propongono un sistema che si ispira alle antiche tecniche di produzione dei materassi, usando lana di pecora per sostituire la schiuma industriale. Una scelta che sostiene i piccoli allevatori, spesso costretti a disfarsi della lana. I pezzi interessati da questo ripensamento sono il divano Le Mura di Mario Bellini, la poltrona Costela di Martin Eisler, la seduta Lina di Gianfranco Frattini, il daybed Five-to-Nine di Studiopepe.

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