Centrodestra, riammessi i 17 candidati nei collegi uninominali in Lombardia
di Redazione Roma
2' di lettura
Il centrodestra può tirare un sospiro di sollievo. Le candidature del centrodestra nei 17 collegi uninominali delle circoscrizioni Lombardia 1 e Lombardia 4 sono state ammesse «dall’ufficio centrale circoscrizionale della corte di appello di Milano, a seguito dell' integrazione documentale depositata dal delegato della lista “Noi con l’Italia Udc”». Lo riferiscono i rappresentanti di lista del centrodestra, aggiungendo che dunque «i candidati sono validamente ammessi alle elezioni» politiche del 4 marzo. La riammissione è avvenuta senza bisogno di ricorrere in Cassazione
I big a rischio riammessi
Delicata, in particolare, la situazione della circoscrizione Lombardia 1, che comprende una parte di Milano e della sua area metropolitana. A rischio erano big come la leader del movimento animalista Michela Vittoria Brambilla o l’avvocatessa che ha curato la causa di separazione Berlusconi-Lario, Cristina Rossello. Ma anche gli assessori lombardi Massimo Garavaglia (Lega) e Valentina Aprea (Fi), nonché il responsabile comunicazione della Lega Alessandro Morelli.
Le contestazioni mosse
La commissione elettorale aveva contestato l'assenza, nelle liste depositate da 'Noi con l'Italia', della documentazione a sostegno appunto dei candidati di coalizione all'uninominale, a partire dalle dichiarazioni di accettazione della candidatura. Documenti che, hanno fatto notare dal centrodestra, non mancano ma sono stati depositati dalla Lega, in base a una delega precisa. La stessa contestazione è stata mossa a 'Noi con l'Italia' per la circoscrizione Lombardia 4 (in questo caso la documentazione richiesta è stata presentata da FI), dove sono
due i candidati di collegio a rischio: i leghisti Silvana Comaroli, a Cremona, e Raffaele Volpi, a Suzzara (Mantova).
Il ricorso
Noi con l’Italia, considerata la quarta gamba del centrodestra, ha presentato ricorso all'ufficio elettorale centrale per dirimere la questione e chiarire anche una seconda, conseguente contestazione: l'assenza della dichiarazione di apparentamento con le altre tre liste, che però è depositata al Viminale.
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