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Per Luciano Colombo il legame con la Russia corre indietro nel tempo, con il ricordo dell’edificio del Parlamento di Mosca - la “Casa Bianca” sulla Moscova - attaccato dai carri armati di Boris Eltsin nell’ottobre 1993 e che la Annibale Colombo, azienda lombarda di mobili classici e contemporanei e punto di riferimento nel panorama dell’alta ebanisteria, venne chiamata a riarredare dal Governo di Mosca a tempo record.
«È un legame che abbiamo fatto di tutto per mantenere – spiega il suo presidente -: la Russia per noi è importante, copre più del 30% del fatturato». E al di là delle sanzioni e delle difficoltà che comportano, i rapporti non sono cambiati. Ma le barriere imposte negli anni spingono sempre più i russi a fare da soli: «Per noi è molto grave – dice Luciano Colombo -: se per esempio facciamo un lavoro a progetto, poi diventa inevitabile trasferire gratuitamente tanto del nostro know-how – frutto di studi, esperienze, errori - per i montaggi e gli assemblamenti che prima eseguivamo noi. Già con le sanzioni passate abbiamo aperto a tanti di loro la strada per sostituirsi a noi. Ora cercheremo di andare avanti presentando modelli nuovi, attirando l’attenzione: facendo in modo che di noi continuino ad aver bisogno».
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