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Certificazione Leed Platinum al Casei Gerola Logistics Park

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di Enrico Netti

2' di lettura

È il Casei Gerola Logistics Park la prima piattaforma logistica in Europa a ricevere la certificazione Leed Platinum, il livello più alto tra le certificazioni Leed che misurano l’ecosostenibilità degli immobili per la loro intera vita dell’edificio a partire dal momento della progettazione.

Il Park di Casei Gerola è stato realizzato sul sedime di una antica fornace poi demolita (si veda Il Sole-24 Ore Lombardia del 5 novembre 2021 ndr). In altre parole è stata utilizzata e riqualificata un’area urbanizzata dismessa e non un più pregiato e incontaminato greenfield della bassa pianura Padana. Su questo punto di partenza è stato poi sviluppata la piattaforma logistica di due unità con una superficie lorda di poco superiore ai 110mila metri quadri di spazi di classe A a cui è stato assegnato un punteggio di 90 punti in virtù di tutti gli accorgimenti eco sostenibili implementati. In particolare nella progettazione sono state seguite le best practice per la regolazione locale del benessere degli ambienti, degli impianti idronici ad energia elettrica, alla rete duale ed al largo impiego di materiali riciclati. Inoltre il fabbisogno di energia elettrica viene compensato sia dai pannelli fotovoltaici, sia dalla rete nazionale che deriva da fonti 100% rinnovabili. In più l’immobile ha delle green wall con arbusti e piante di medie dimensioni che compensano una parte delle emissioni di CO2 generate dalle attività del parco. Per le pareti sono state scelte piante, arbusti, cespugli, fiori ed erbe sono di aiuto all’insediamento delle specie.

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«Il concetto di sostenibilità per Casei Gerola Logistics Park è stato duplice: rinnovare e creare valore in una parte di territorio ormai da tempo abbandonata e degradata. Attraverso la riqualificazione del sito è stato infatti possibile riaccendere il valore passato e crearne uno nuovo, grazie alle performance tecnologiche dei due nuovi immobili - spiega Filippo Salis, amministratore delegato e fondatore di Sfre -. Le avanguardie sono state il totale riutilizzo dell’acqua piovana per l’irrigazione, la riduzione del consumo di acqua pari a quasi l’80% del fabbisogno annuale, la stipula di contratti di fornitura 100% proveniente da fonti rinnovabili, il miglioramento in termini di efficienza energetica rispetto ai benchmark di riferimento e l’elevata reintegrazione di aree a verde per oltre il 20% del sito. Quello che rende davvero Platinum il progetto è aver raggiunto l’alto traguardo prefissato, e averne accettato la sfida».

L’opera è stata sviluppata da Sfre, società di project & construction management, specializzata in immobili di logistica e light- industrial, che ha ricevuto l’incarico dal committente Invesco per gestire la progettazione integrata, direzione lavori e Bim management. Engineering 2k ha svolto il ruolo di general contractor mentre Cbre quello di project monitoring.

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