Ces 2022, non solo metaverso, anche salute e lavoro diventano prodotto
Al Ces di Las Vegas pochi annunci di prodotti innovativi e qualche nuova tendenza. Realtà virtuale, Nft e intelligenza delle cose fra i temi caldi
di Gianni Rusconi
3' di lettura
Erano oltre 180mila i visitatori del Consumer Electronics Show nel 2019, e più di 7mila gli espositori. Quella che si è appena conclusa a Las Vegas - con circa 50mila presenze, 2.200 aziende e diversi keynote in streaming - va in archivio come un'edizione in tono minore, con le numerosissime assenze (Microsoft, Google, Lenovo, Meta ed Amazon fra queste) a smorzare gli entusiasmi dell'antivigilia e a riproporre un tema già dibattuto lo scorso anno: kermesse come il Ces o Ifa sono ancora le occasioni in cui fare il pieno di innovazione in campo tech?
Dalla Consumer Technology Association sono convinti che “lo spettacolo deve continuare”, in presenza e virtualmente, perché mai come oggi il digitale è parte integrante della vita delle persone e del business delle aziende. Ma la vera partita si gioca, da tempo, anche su altri palcoscenici.
In vetrina, in ogni caso, si sono ammirati prodotti e gadget con intelligenza artificiale di tutti i generi, dalla solita infornata di televisori e smart speaker alle automobili, e si può ragionevolmente affermare che con il Ces 2022 si è aperta di fatto ufficialmente l'era del metaverso. Samsung, per esempio, ha accolto i visitatori nella sua “My House” virtuale per mostrare i suoi nuovi elettrodomestici e Hyundai ha fatto più o meno lo stesso offrendo la possibilità di testare nel cyberspazio le sue nuove concept car.
Se il nuovo mondo online onnicomprensivo prefigurato da Mark Zuckerberg è ancora lontano, una nuova ondata di apparecchi in grado di assicurare un'esperienza di realtà virtuale molto più coinvolgente è invece in arrivo. Agli Oculus Quest 2 di Meta si dovrebbero aggiungere nei prossimi mesi gli occhiali per la virtual reality di Apple, Google e Microsoft e gadget atterrati a Las Vegas come il visore a doppio schermo Vive Flow della taiwanese Htc, che promette massima “immersività” in termini di esperienza d'uso partendo dallo sviluppo simultaneo di software e hardware.
In generale si va verso dispositivi più piccoli ed eleganti, e più comodi da indossare come il gilet wireless indossabile della spagnola Owo, che sfrutta la tecnologia aptica per fornire vibrazioni che simulano le sensazioni recepite dal proprio avatar online. Un altro filone che si annuncia molto caldo nei prossimi mesi è quello dell'intelligenza delle cose, una sorta di Internet of Thing allo stadio successivo, in cui i sensori saranno incorporati anche in oggetti di uso comune (i letti o le vasche da bagno) e l'AI entrerà in gioco per estrarre dai dati comportamentali di una persona indicazioni utili per migliorare il suo benessere mentale e fisico.
Quello dell'healthcare, del resto, è un settore in cui la tecnologia ha trovato negli ultimi 18 mesi notevoli spazi di crescita, con i tracker per il monitoraggio della salute o le macchine connesse per il fitness o ancora servizi di assistenza sanitaria accessibili in modalità digitale e virtuale.
Se l'altra new entry del Ces di quest'anno sono gli Nft e le sempre più disparate applicazioni dei token non fungibili basati su tecnologia blockchain (arte, sport, turismo), la qualità del lavoro e della didattica è un altro tema che ha animato la tre giorni di Las Vegas.
Prepariamoci, insomma, a riunioni gestite da dispositivi intelligenti e a strumenti più coinvolgenti per la collaborazione da remoto nel segno della massima interoperabilità. Aziende come Lg, Lenovo, ma anche Google e altre, stanno anche sviluppando prodotti per competere con la piattaforma Horizon Workrooms e il social network Horizon Worlds di Meta, mentre Microsoft è al lavoro per aggiungere nuove funzionalità ai visori Hololens.
Un'ultima breve riflessione dedicata agli schermi. Con la pandemia, il televisore è in qualche modo ritornato al centro della casa (intelligente) e a Las Vegas si è celebrata la tecnologia 8K in tutte le sue possibili varianti, dai pannelli retroilluminati MicroLed e MiniLed (fra cui spicca il prototipo di Tcl da 85 pollici con spessore di soli 3,9 mm) alla nuova frontiera dei Quantum Dot Oled (con Sony ad anticipare tutti con i Bravia AK95 e Samsung subito dietro con i suoi Qd Display) passando per i Laser Tv (Hisense). Innovazione incrementale, direbbe qualcuno: l'epopea dei Tv 3D, del resto, è finita subito e quella dei display 16K è ancora di là da venire.
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