ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa manifestazione

Cgil in piazza, Landini: sostegno a retribuzioni e pensioni, sì al salario minimo

Il leader della Cgil ha parlato alla manifestazione in difesa della Costituzione in piazza San Giovanni

di Giorgio Pogliotti

Landini (Cgil): "Non trovo parole, piazza enorme"

3' di lettura

Un sostegno al potere d’acquisto perso da retribuzioni e pensioni, la lotta alla precarietà, insieme all’introduzione di un salario minimo orario e alla difesa della Costituzione contro il progetto di autonomia differenziata. Dal palco di Piazza San Giovanni a Roma, chiudendo la manifestazione organizzata da un centinaio di associazioni il segretario della Cgil, Maurizio Landini ha elencato l’agenda delle priorità del sindacato, lanciando un messaggio al governo: «Non è un errore stare in piazza prima della legge di Bilancio, prima che vengano prese delle decisioni ascoltateci».

Landini: no all’autonomia differenziata

Dietro lo slogan ”La via maestra, insieme per la Costituzione” per gli organizzatori hanno sfilato a Roma in 200mila, 35mila per la Questura, prima di intervenire Landini si è intrattenuto con la segretaria del Pd Elly Schlein e con la delegazione del M5S guidata dal vicepresidente Riccardo Ricciardi. «A chi dice che questa è la piazza dell’opposizione - ha detto Landini - dico no, questa è la piazza che vuole unire il Paese, di chi paga le tasse. Abbiamo il dovere di cambiare il Paese, sono aumentate le disuguaglianze. È il momento di uscire dalla rassegnazione, ad unirci è la Costituzione, che va difesa e attuata». Landini ha ricordato che la Cgil «la Costituzione l’ha difesa anche quando la volevano cambiare Berlusconi o Renzi, non serve l’autonomia differenziata, il nostro Paese è gia abbastanza diviso e frantumato e non c’è bisogno di aumentare le divisioni».

Loading...

«Condoni dal governo invece di combattere l’evasione»

Il leader della Cgil ha accusato il governo che «mentre cala il potere d’acquisto dei salari dei lavoratori, il potere d’acquisto delle pensioni, non tassa i profitti che sono aumentati e vara condoni fiscali invece di combattere l’evasione fiscale che nel nostro Paese vale 110 miliardi». Altra emergenza è la precarietà, in questo caso Landini ha attaccato l’attuale governo «che ha liberalizzato i contratti a termine e i subappalti», ma anche i precedenti sostenendo che «vanno cambiate leggi sbagliate fatte ultimi 20 anni da tutti governi che abbiamo avuto».

Sì al salario minimo orario

In vista della ripresa del dibattito parlamentare, il 17 ottobre alla Camera sulle proposte di legge in materia, per Landini «è arrivato il momento di introdurre un salario orario minimo sotto il quale nessun lavoratore debba essere pagato», il governo «invece di assumersi la responsabilità e convocare le parti sociali per fare una legge sulla rappresentanza e cancellare i contratti pirata, ha subappaltato il suo ruolo al Cnel».

Istat, cala il potere di acquisto delle famiglie


Quanto al tema dell’immigrazione: «Il governo non deve fare un finto braccio di ferro a scopi elettorali sul tema dell’immigrazione, è un tema delicato, serio e va affrontato seriamente. Con l’Europa il gioco da fare è come si scrive il Patto di stabilità e come si attivano nuovi investimenti per crescere», ha rimarcato Landini ricordando che «sono più i giovani italiani che vanno all’estero, che gli stranieri che vengono in Italia. Il nostro nemico non è lo straniero che viene a lavorare, è chi sfrutta tutti».

Non escluso il ricorso allo sciopero generale

Ai manifestanti che in più occasioni hanno gridato “sciopero generale”, il segretario ha risposto che «non escludiamo nulla, continueremo su questa strada finché non avremo ottenuto risposte, considerando tutti gli strumenti di cui il sindacato può disporre. Voglio discutere anche con le altre organizzazioni sindacali e verificare la condizione di prendere delle decisioni insieme».

Un possibile terreno d’azione con le altre sigle è la legge di Bilancio: «Proporremo anche a Cisl e Uil, a fronte delle lacune che già vediamo nella manovra, di proseguire quella mobilitazione che unitariamente abbiamo fatto a maggio». La Nadef che «prevede un taglio della spesa sanitaria per i prossimi anni. È inaccettabile, abbiamo bisogno di assunzioni di medici e infermieri».

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti