CHAMPAGNE DAY

Champagne, alla scoperta dei piccoli produttori

di Stefano Salis

3' di lettura

Breve storia di Maison meno conosciute ma ricche di storia.

J acques Chaput
La famiglia Chaput ha come capostipite, Juste Chaput viticoltore a Fravaux, nato nel 1736. Siamo oggi all'ottava generazione. Nel corso dell'anno 1950, Jacques Chaput ha contribuito a ripiantare le vigne sul territorio dove i monaci benedettini coltivavano già la vigna nel dodicesimo secolo. Un'anziana cascina fortificata, costruita da Bernard di Clairvaux, serve oggi da cantina di invecchiamento alle più nobili cuvée (Grand Réserve “La Salamandre“, “L'Authentic“, Blanc de Blancs e Blanc de Noirs millesimati). La maison Chaput conta 14 ettari di vigne, essenzialmente di pinot nero e chardonnay, e si attesta su una produzione di circa 250.000 bottiglie l'anno.

Michel Falmet
E' a Rouvres les Vignes che la storia dell'azienda comincia.
La produzione era allora destinata sia al consumo locale, sia alla vendita dell'uva. Nel 1970, Michel Falmet prende in mano le redini dell'azienda e scrive una nuova pagina della storia famigliare, consacrandosi in toto alla viticoltura.
Con la moglie Colette, sviluppa la commercializzazione dello champagne Falmet. Insieme piantano nuovi terreni, investono in nuovi materiali ed ammodernano lo stabilimento.Nel 2004 l'azienda viene rilevata dalla figlia di Michel Falmet, Corinne, la quale, insieme al marito Laurent Collot, vuole portare l'azienda nel 21esimo secolo. Nel 2007 hanno acquistato un nuovo terreno piantumato con vecchie piante di chardonnay, qualche anno dopo hanno costruito il nuovo stabilimento, dotato di macchinari moderni, ed è degli scorsi anni l'installazione di una nuova pressa. Nel tempo, la Maison ha saputo trovare una sua collocazione sul mercato. A tutt'oggi, coltivano in viticoltura durevole e ragionata, 3,4 ettari, producendo 25.000 bottiglie l'anno con le migliori uve. La produzione restante, circa il 30% viene venduto alle grandi Maison di Champagne.

Alain Leboeuf
Nel cuore della Côte de Bar, negli anni 20, la storia dello champagne Alain Leboeuf comincia. Marcel Leboeuf coltivava delle vigne a Colombé la Fosse, René Corrard, faceva lo stesso mestiere a Barovill. Dall'unione dei loro figli è nata un'unica azienda con 7 ettari di vigne e una produzione attuale di circa 80.000 bottiglie l'anno, azienda che oggi è diretta dal nipote Alain Leboeuf, coadiuvato dalla moglie Séverine.


Fumey-Tassin
Sulle colline di Celles sur Ource, nella bassa Côte des Bar, si stende il vigneto della Maison, su un superficie di 5 ettari, coltivato per il 10% a Pinot Blanc Vrai e per il 90% a Pinot Noir, in regime di agricoltura ragionata. La Maison è gestita da Marie Tassin, pronipote di Marcel Tassin, nato nel 1900, che fu tra i primi produttori vinicoli della regione a diventare Récoltant Manipulant dopo la rivolta dello Champagne. Il successo di oggi è il riflesso del lavoro di ieri, dell'eredità di cultura e passione per la vigna e per lo champagne.

Loading...


Lionel Benoît
Da 4 generazioni insediati nel cuore dei vigneti champenois, a Marfaux, tra Epernay e Reims, la famiglia di récoltant-coopérateur, ha da poco creato il proprio impianto per la pressatura, la fermentazione, l'assemblaggio, l'invecchiamento ed il confezionamento, ottenendo così il prestigioso marchio R.M. (che comparirà in etichetta dal prossimo anno), sotto la guida esperta della mamma Anne-Marie e del figlio Jérome.A tutt'oggi la maison dispone di 6 ha di vigneti coltivati a Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay per una produzione di 40.000 bottiglie annue. Negli ultimi 10 anni, hanno scelto di virare verso un'agricoltura durevole e ragionata.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti