Che cos’è la coscienza? In Toscana neuroscienze alleate della meditazione
di Alessia Maccaferri
3' di lettura
Staranno in ritiro per anni i meditatori di esperienza scelti dallo scienziato buddista Alan Wallace. Le loro esperienze saranno monitorate, condivise e discusse con scienzati cognitivi al Centro di ricerca contemplativa che sorgerà a Castellina Marittima in provincia di Pisa. Ideato dal fisico, fondatore del Santa Barbara Institute for Conscious Studies, il Crc sarà il primo istituto al mondo di ricerca contemplativa e scientifica sulla natura e il potenziale della mente umana. Il progetto vuole contribuire alla comprensione della natura della coscienza.
“La scienza è ben lontana dall’aver definito cosa sia la coscienza - spiega Nicola De Pisapia, ricercatore al Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento che ha dato disponibilità a collaborare con Alan Wallace - Ci sono diverse teorie ma molti aspetti non sono chiari come la correlazione tra gli stati di consapevolezza e i diversi stati cerebrali”.
Una delle difficoltà maggiori è che la coscienza appartiene alla dimensione soggettiva e quindi difficile da cogliere in modo univoco. “L’innovazione di Wallace, che ho conosciuto a Pomaia (sede dell’Istituto buddhista Lama Tzong Khapa, ndr.), consiste nel mettere insieme gli approcci spirituali buddisti ma non solo - penso ai filosofi contemplativi - con il rigore del metodo scientifico, basato sull’osservazione replicabile e su un codice comune”.
Approccio che ricalca la biografia di Wallace. Nel 1971 lasciò l’università e trasferì a Dharamsala, in India, per studiare Buddhismo Tibetano, medicina e lingua. Ordinato monaco da Sua Santità il Dalai Lama, per 14 anni ha studiato e tradotto per i più importanti maestri tibetani. Nel 1984 ha ripreso i suoi studi occidentali alla Amherst College dove ha studiato fisica e la filosofia della scienza. Il Santa Barbara Institute for Conscious Studies è diventato un punto di riferimento a livello mondiale.
Ora al Centro di Ricerca contemplativa (Crc) vuole creare l’ambiente favorevole per ricerche di lungo periodo. Nelle 18 casette ecosostenibili immerse nel verde delle colline pisane verranno ospitati meditatori qualificati che potranno trovare le condizioni migliori per sviluppare la concentrazione. E saranno monitoriati all’interno di un progetto di ricerca strutturato. Che però non parte dal nulla. Si basa sull’esperienza e i risultati maturati con lo studio scientifico noto come lo Shamata project, iniziato nel 2007. Si tratta del più importante esperimento mai condotto sulla meditazione ad oggi, da un team di scienziati cognitivi, in cui 60 partecipanti si sono dedicati alla meditazione a tempo pieno per tre mesi sotto la guida di Alan Wallace. Questo studio ha portato alla pubblicazione di numerose articoli sulla ricerca nel settore e ha dimostrato che tre mesi di training a tempo pieno inducono un aumento dell’attenzione, oltre a maggior compassione, fiducia e abilità di regolare le emozioni negative.
Nella visione di Wallace il Centro sarà un luogo e un ambiente intellettuale dove si confronteranno sui temi della mente, della coscienza, del significato della vita e della morte i migliori scienziati, filosofi, ricercatori e religiosi a livello mondiale, con un approccio aperto e multidisciplinare. Il comitato scientifico del Crc è composto dalla biologa e premio Nobel per la medicina Elizabeth Blackburn (Direttore Salk Institute), dal neuroscienziato e psicologo clinico David Presti (Uc Berkeley), dal fisico teoretico Marcelo Gleiser (direttore dell’Istituto per l’Impegno Interdisciplinare al Dartmouth College) e infine dal filosofo Michel Bitbol (Direttore di Ricerca al Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi).
Tra gli altri ha dato adesione e disponibilità ad Alan Wallace anche Massimo Bergamasco, che da anni invita lo studioso americano a tenere lezioni al Sant’Anna. “Sono molto contento di poter contribuire - spiega il professore che insegna Meccanica applicata alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa - Uno degli aspetti più interessanti riguarda la percezione, ambito per noi importante nello studio degli ambienti virtuali all’interno della robotica”. Bergamasco è infatti direttore dell’Istituto di tecnologie per la comunicazione, informazione e percezione della Scuola e ha fondato nel 1991 il Laboratorio di robotica percettiva.
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