Chi è Cirinnà, la paladina delle unioni civili autocandidata alla corsa per il Campidoglio
Senatrice del Pd, di temperamento battagliero, può contare su un sostegno trasversale: da Leu a Italia Viva, dai movimenti ambientalisti a quelli dei diritti civili, con in prima fila il mondo lgbt
di An.C.
2' di lettura
Al suo cognome è legata la legge, cosiddetta “legge Cirinnà”, che ha regolamentato le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Grazie a quella norma, approvata quattro anni fa, le coppie omosessuali hanno la possibilità di usufruire di un nuovo istituto giuridico di diritto pubblico denominato “unione civile”. Ma Monica Cirinnà, la senatrice del Pd che ha annunciato di essere pronta a correre per le primarie del suo partito - se ci saranno - , per ottenere l’investitura a candidata a sindaca di Roma nelle elezioni dell’anno prossimo, contro Virginia Raggi, è stata anche prima firmataria di un progetto di legge sul fine vita, un ddl che parla dell'aiuto medico e della tutela della dignità nella fase finale della vita. E che punta ad inserire le nuove norme nella legge per il testamento biologico.
Tempra battagliera
Romana, 57 anni, sposata con il collega di partito Esterino Montino, «parlamentare di uno stato laico» che risponde «solo al dettato Costituzionale» - per dirla con le sue stesse parole - Cirinnà , di famiglia cattolica, effettua i primi studi in una scuola privata della Capitale. Laureata in Giurisprudenza, «donna libera», impegnata nelle iniziative a tutela degli animali, oggi spiega di «voler mettere al servizio di Roma 20 anni trascorsi in consiglio comunale e 7 in Senato». Il fratello Claudio è coinvolto in vicende di rilevanza penale: latitante dal 2015 a seguito di un'indagine per traffico illecito di carburante tra l'Italia e la Repubblica Ceca, a luglio è arrestato per usura. «La responsabilità penale è personale, personale è il dolore», commenta la sorella in un post su Twitter.
Candidatura dall’ala sinistra del centrosinistra
Quella di Cirinnà è una candidatura, o meglio un’autocandidatura, che si posiziona all’ala sinistra del centrosinistra. Di temperamento notoriamente battagliero, pungola già il partito: «Trovo pericolosa - afferma - la spasmodica caccia fatta nelle segrete stanze al candidato magico perché se poi non lo trovi e devi fare le primarie, vuol dire che quelli che si cimentano sono brocchi». L’ipotesi Cirinnà potrebbe contare su un sostegno trasversale: da Leu a Italia Viva, dai movimenti ambientalisti a quelli dei diritti civili, con in prima fila il mondo lgbt. La linea del Pd, però ,è già definita: di Roma 2021, ha chiarito il segretario Nicola Zingaretti, si parlerà dopo le Regionali.
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