Chi è il dissidente anti-Putin Vladimir Kara-Murza condannato a 25 anni
L’attivista, storico e giornalista, molto vicino Boris a Nemtsov, è stato condannato con la pena chiesta dall’accusa in un penitenziario di massima sicurezza
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Dopo la condanna ha detto: «La Russia sarà libera, ditelo a tutti». Vladimir Kara-Murza al termine del processo concluso con una condanna a suo carico di 25 anni, non si placa. L’attivista anti-Putin, storico e giornalista, molto vicino a Boris Nemtsov (leader dell’opposizione e dissidente ucciso nel 2015 vicino al Cremlino), è stato condannato con la pena chiesta dall’accusa di 25 anni in un penitenziario di massima sicurezza, ha dichiarato la commissione giudiziaria presieduta dal giudice Sergei Podoprigorov in un comunicato diffuso da Interfax. Kara-Murza è stato giudicato colpevole di tradimento, «diffusione di informazioni consapevolmente false sulle azioni delle forze armate russe e collaborazione con un’organizzazione indesiderabile in Russia».
La difesa di Kara-Murza ha dichiarato di voler impugnare la sentenza in appello. Il suo avvocato dice che questa condanna non ha niente a che fare con la giustizia. Kara-Murza, che ha la cittadinanza russa e britannica e ha studiato all’Università di Cambridge, è stato arrestato nell’aprile 2022 e accusato di aver diffuso false informazioni sull’esercito russo in Ucraina. Successivamente è stato anche accusato di “alto tradimento” per una serie di discorsi pubblici che ha fatto in cui criticava le politiche del Cremlino e la guerra in Ucraina. La sentenza di Kara-Murza, osserva il Guardian, è la condanna più lunga mai inflitta a un oppositore politico di Vladimir Putin mentre il Cremlino intensifica ulteriormente la sua repressione del dissenso.
In un discorso finale alla corte la scorsa settimana, Kara-Murza ha assunto un tono di sfida, ha rifiutato di chiedere alla corte di assolverlo e ha detto di sostenere tutto ciò che aveva detto. «Incolpo me stesso solo per una cosa - ha detto Kara-Murza, 41 anni e 3 figli -. Non sono riuscito a convincere abbastanza i miei compatrioti e i politici nei Paesi democratici del pericolo che l’attuale regime del Cremlino rappresenta per la Russia e per il mondo».
Due volte, nel 2015 e 2017, Kara-Murza è stato avvelenato e ha evitato il coma per poco. Kara-Murza aveva denunciato i servizi russi che hanno sempre negato qualsiasi responsabilità; gli avvocati del dissidente hanno spiegato che come risultato di questi tentativi di avvelenamento il loro assistito soffre di un disturbo del sistema nervoso.
L’Onu ha chiesto il rilascio «immediato» dell’oppositore. Il governo britannico ha convocato l’ambasciatore russo visto il doppio passaporto di Kara-Murza. «La mancanza di impegno della Russia nella protezione dei diritti umani fondamentali, inclusa la libertà di espressione, è allarmante», ha affermato il ministro degli Esteri britannico James Cleverly in una dichiarazione, riportata dal Guardian. «Continuiamo a sollecitare la Russia ad aderire ai suoi obblighi internazionali, compreso il diritto di Vladimir Kara-Murza ad un’assistenza sanitaria adeguata».
La moglie del dissidente ha elogiato il suo “coraggio” in un post su Twitter. «Questo è un ’5+’ (il massimo dei voti nel sistema educativo russo, ndr) per il tuo coraggio, coerenza e onestà nei tuoi molti anni di lavoro», ha detto Evgenia Kara-Murza. «Sono eternamente orgogliosa di te, mio caro, e sono sempre con te». L’oppositore russo Alexander Navalny denuncia come “politica” e “fascista” la condanna di Kara-Murza.
È operativa da oggi, giorno della condanna a 25 anni di carcere, la “Fondazione 30 ottobre” voluta e inizialmente finanziata da Kara-Murza, per sostenere i detenuti politici russi (in questo momento sono 20mila) e le loro famiglie, principalmente con aiuti economici diretti. Una iniziativa che si inserisce nella tradizione consolidata negli anni Settanta con il Fondo per l’aiuto ai figli dei prigionieri politici di Elena Bonner, attivista e moglie di Andrei Sakharov, e del Fondo pubblico russo per l’aiuto ai prigionieri politici e alle loro famiglie dello scrittore, vittime delle repressioni in epoca sovietica come Sakharov e Bonner, Aleksandr Solgenitsyn. Presidente della Fondazione 30 ottobre, dalla data in cui si celebra in Russia la giornata del ricordo delle vittime delle repressioni politiche, scelta nel 1991 in onore del giorno in cui nel 1974, i prigionieri politici nei campi delle regioni di Perm e della Mordovia iniziarono uno sciopero della fame, sarà la moglie di Kara-Murza, Evghenia.
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