Chi è Hoekstra, il ministro olandese che vuole riaprire il caso dei conti italiani
di Andrea Marini
2' di lettura
Golden Boy della politica olandese. Guardiano rigorista dei conti pubblici. Con uno studio Erasmus anche in Italia. Wopke Hoekstra, dal 2017 ministro delle finanze del terzo governo di Mark Rutte, sembra non darsi pace da quando a dicembre 2018 è stato raggiunto l’accorto tra Italia e Ue sulla Manovra 2019. Prima ha mandato a Bruxelles una lettera per chiedere spiegazioni sul mancato avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo. Poi, una volta ricevuta la risposta, il 7 marzo l’ha giudicata non convincente, annunciando battaglia in vista del giudizio di giugno sui conti italiani che dovrà formulare la stessa Commissione.
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Ministro delle finanze rigorista
Ministro delle Finanze dal 2017 del terzo governo di Mark Rutte, successore di Jeroen Dijsselbloem (ex presidente dell’Eurogruppo), 44 anni, Wopke Hoekstra è membro del partito “Appello Cristiano Democratico” (Cda, che fa parte del partito popolare europeo). Da quando è ministro, l’Olanda è passata al surplus di bilancio (da zero nel 2016 a +1,2% in rapporto al Pil nel 2017, e su questi livelli si assesterà anche per i prossimi anni).
Nel curriculum anche un anno alla Luiss
Hoekstra è nato a Bennekom, un villaggio di neanche 15mila abitanti poco distante dal confine con la Germania. Ha studiato legge presso l'Università di Leida. Nel 2000, a 25 anni, ha studiato giurisprudenza e politica internazionale a all’Università Luiss-Guido Carli di Roma, e nel 2005 si è laureato con un diploma Mba all’Insead di Fontainebleau e Singapore. Prima di entrare nel governo, Hoekstra è stato un partner con la società di consulenza McKinsey e presidente del consiglio di sorveglianza del National Maritime Museum di Amsterdam. Fino al 2006 ha lavorato per Shell a Berlino, Amburgo e Rotterdam.
La carriera politica lampo
Hoekstra è stato il tesoriere della fondazione Cda Eduardo Freistichting e membro del consiglio dell'associazione locale Cda ad Amsterdam. Nel 2011 è stato il candidato più giovane eletto al Senato (in Olanda l’appartenenza al Senato è part-time) e nel 2016 è stato uno dei principali architetti della piattaforma del suo partito (che prevede anche una flat tax, politiche pro-Europa e favorevoli all’immigrazione) . Cda è ora junior-partner del terzo governo di centrodestra di Rutte, il cui Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia fa parte della famiglia dei liberali dell’Alde.
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