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Chi è Laura Castelletti, la prima donna sindaco di Brescia (che raccoglie il testimone di Del Bono)

La sindaca succede a Emilio Del Bono, che nel 2018 vinse al primo turno con il 53,8% dei voti. Per la seconda tornata elettorale di fila le elezioni a Brescia si concludono al primo turno

(ANSA)

2' di lettura

Laura Castelletti è la prima donna sindaco nella storia di Brescia. Ed è riuscita a mantenere la città lombarda tra le giunte di centrosinistra nonostante il centrodestra l’avesse nel mirino e avesse deciso di chiudere lì la campagna elettorale con Meloni, Tajani e Salvini schierati insieme sul palco.

Vicesindaco

Finora è stata vice sindaco facente funzioni di sindaco. ​​​​​​Nata a Brescia, ha 55 anni, è sposata e ha due figlie, Margherita di 25 anni e Caterina di 20. Tecnico di laboratorio chimico biologico, fino al 1992 ha lavorato presso l’Istituto di Farmacologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Brescia. Eletta consigliere comunale nel 1991 è stata rieletta nel 1998, diventando Presidente del Consiglio Comunale, carica che ha ricoperto fino al marzo 2008. Nell’aprile 2008 è stata eletta consigliere nella lista “Laura Castelletti Sindaco” e Vice Presidente della commissione consiliare Urbanistica.

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L’associazione Brescia per Passione

​​​Ha dato vita, con alcuni amici/amiche, all’Associazione Brescia per Passione. Dal 2013 al 2018 è stata Vicesindaco di Brescia con deleghe alle attività culturali, sistema museale e bibliotecario urbano, rapporti con enti e istituzioni di promozione culturale, promozione turistica della città e gemellaggi, innovazione e nuove tecnologie e smart city.

Il testimone di Del Bono​

La sindaca raccoglie il testimone di Emilio Del Bono, che nel 2018 vinse al primo turno con il 53,8% dei voti. Per la seconda tornata elettorale di fila le elezioni a Brescia si concludono al primo turno. E uno dei primi pensieri di Castelletti è proprio per Del Bono: “Un grande amministratore e una presenza significativa per me in questa campagna elettorale”. La sindaca ribadisce il ruolo di squadra nel risultato del centrosinistra (senza 5stelle che a Brescia hanno corso con Pci e Unione popolare, fermandosi sotto il 3%): “Non sono donna sola al comando. C’è stato un lavoro di squadra fortissimo e continuerà a esserci”. “Spero che le istituzioni facciano il loro dovere - ha aggiunto -. È bene che la Regione e il Governo facciano un rapido reset e si mettano a disposizione dei bresciani, non della sottoscritta. Siamo gente capace di pianificare, di portare avanti i progetti non ci deve essere ostilità. Spero che si sia trattato solo di uno spiacevole momento elettorale” ha risposto Castelletti a chi chiedeva delle promesse fatte dagli esponenti del governo nazionale e della Regione giunti a Brescia a sostegno di Rolfi. “Sono stata chiamata anche ’sindaca Ztl’ e ’radical chic’. Quando non ci sono le idee si passa alle offese” ha replicato sul punto la neosindaca, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa.


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